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Tempio Civico di via Torino: "Restauro da ammirare"

I visitatori potranno assistere ai lavori delle maestranze da uno schermo. La chiesa continuerà a essere aperta in occasione delle funzioni religiose

MILANO

Al via i lavori per il restauro degli affreschi del Tempio Civico di San Sebastiano, in via Torino 28, la chiesa di proprietà del Comune, unica in città nella sua forma perfettamente cilindrica a cupola, progettata nel 1576 da Pellegrino Tibaldi. Bisturi, pitture e pennelli alla mano, i restauratori dell’impresa umbra specializzata in cupole di edifici religiosi incaricata dell’intervento, hanno cominciato a lavorare, sospesi a più di 40 metri d’altezza, sugli oltre mille metri quadrati di opere pittoriche presenti al di sopra dei capitelli interni all’edificio.

Durante i lavori, che dureranno un anno, fedeli, appassionati d’arte e i turisti potranno comunque entrare in chiesa durante le funzioni religiose. Il particolare ponteggio di oltre 2mila metri quadrati verrà completamente rivestito e coperto in modo che dalle panche non si vedrà nulla. Il restauro però, potrà essere ammirato grazie a un proiettore, che permetterà a chi entra in chiesa di osservare su uno schermo le maestranze all’opera: "Un restauro da guardare e ammirare", è l’idea dell’architetto Pasquale Francesco Mariani Orlandi, progettista e direttore dei lavori, che coordina l’intervento per l’Area Tecnica Demanio e Beni Comunali Diversi e per la Presidenza del Consiglio comunale. Così facendo, la valorizzazione dell’edificio sacro inizia con il restauro in cantiere, ma potrà continuare anche dopo la conclusione dei lavori grazie alla proiezione di filmati dedicati alla storia del tempio civico. Nello specifico i lavori interesseranno fregi e affreschi che impreziosiscono la cupola al di sopra dei capitelli, ingrigiti dal tempo e dal fumo delle candele. Saranno ripulite anche le statue, le dorature - in oro vero e orone -, le vetrate a mosaico e verrà rinnovato l’impianto di illuminazione.

Il restauro è stato preceduto dall’analisi dello stato degli affreschi, eseguita con un drone e un laser scanner, che ha permesso una dettagliata mappatura e una fotografia digitale delle opere, utile per capire con quale metodologia intervenire per eventuali interventi futuri: un modus già utilizzato per il Teatro Lirico e per i lavori del Cinema Orchidea. Gli studi preliminari hanno riscontrato, che sotto lo strato di depositi incoerenti, gli affreschi non presentano particolari alterazioni materiche e cromatiche. Con criteri di selettività e gradualità si procederà alle operazioni di pulizia prima a secco poi a umido, quindi con il restauro delle superfici, con il ristabilimento della adesione della pellicola pittorica, i consolidamenti puntuali e la reintegrazione pittorica delle lacune e discontinuità cromatiche. La ristrutturazione sarà eseguita da imprese specializzate in ponteggi particolari e nel recupero delle cupole di edifici religiosi. Si tratta di maestranze che hanno già lavorato per il Comune di Milano, dal Teatro alla Scala al Castello Sforzesco. Il progetto di restauro ha richiesto un investimento importante da parte del Comune, che ha stanziato un milione di euro: l’ultimo intervento di recupero risaliva al 1952.