
Cabina telefonica a Paullo
I giovani, quelli nati nel nuovo millennio, nemmeno sanno cosa siano. O ne hanno solo una vaga idea: reperti del passato che appartengono alla preistoria della telefonia, strani oggetti in uso all’uomo prima che onde elettromagnetiche e ripetitori sancissero il predominio indiscusso dei cellulari. Ma basta essere un over 30 per ricordarsene. Quegli abitacoli stretti stretti, dove comunque a volte si riusciva a stare persino in tre, caldi d’estate e freddi d’inverno. E quelle frasi sussurrate, con la cornetta incollata all’orecchio per evitare che la gente in attesa, a pochi passi, potesse carpire anche solo un brandello delle nostre conversazioni.
Ebbene, in qualche caso le cabine telefoniche sopravvivono ancora. Non che vengano usate, se non in rarissimi casi, ma sono rimaste a punteggiare piazze e marciapiedi, retaggio di un passato che evidentemente non è stato cancellato del tutto. A Paullo ce ne sono tre, due di queste funzionanti.
La prima si trova in piazza Libertà, nel cuore del paese. Delle tre, è la più malmessa, tant’è che mancano gli sportelli e sul quadrante si legge: "telefono fuori servizio". La seconda è in una posizione più defilata, via Costantino, una piccola strada costeggiata di villette. La struttura esterna porta i segni di alcune manomissioni, ma il telefono funziona: con 30 centesimi si riesce a chiamare un numero fisso, mentre se si compone il numero di un cellulare l’apparecchio avvisa che il credito è insufficiente. Sul display di chi viene contattato compare "chiamata privata". In buono stato la terza, in via Primo Maggio: anche in questo caso si riesce a prendere la linea. C’è da chiedersi perché a Paullo sopravvivano questi esemplari, che invece in altre realtà sono stati rimossi. Ma ai nostalgici del tempo che fu poco importa.