Taxi Milano, la Giunta apre il dossier licenze. I sindacati: incapaci di programmare

L’assessore alla Mobilità Censi: riceviamo proteste dai cittadini, dobbiamo porre rimedio alle criticità La reazione della categoria: "No all’incremento di auto. Serve un confronto su fiere, traffico e metrò"

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Era nell’aria da qualche settimana. Già nei giorni scorsi avevamo dato conto delle lamentele legate al servizio taxi, in particolare nei weekend e nelle ore serali; così come avevamo registrato la replica di sindacati e associazioni di categoria, che avevano ammesso il problema, provocato, a loro dire, dalla compressione degli eventi fieristici nel secondo semestre dell’anno, dall’incremento inatteso di turisti, dalla viabilità rallentata dai cantieri e dall’allarme sicurezza in zona movida. Un botta e risposta che aveva lasciato sottotraccia l’argomento più inviso in assoluto ai conducenti di auto bianche: l’aumento delle licenze come soluzione definitiva per risolvere il problema.

Ieri, però, l’assessore alla Mobilità Arianna Censi è tornata sulla questione, generando l’immediata reazione dei tassisti. Andiamo per ordine. In mattinata, l’esponente dell’amministrazione Sala, sollecitata da una domanda sulle licenze, ha risposto così: "Ho preparato un dossier per il sindaco e la Giunta. Nei prossimi giorni assumeremo una decisione tutti insieme, valutando i pro e i contro nel rispetto dei bisogni della cittadinanza. Dobbiamo offrire un servizio all’altezza". Qualche ora dopo, ha precisato il concetto, scattando una fotografia più nitida e dettagliata dell’esistente: "Stiamo studiando la questione, valutando quali sono le criticità e come porvi rimedio. Riceviamo diverse proteste da parte dei cittadini e oggettivamente ci sono delle situazioni che necessitano di una risposta da parte del Comune – la premessa di Censi –. In particolare, le criticità vengono segnalate nei periodi in cui ci sono grandi manifestazioni, ma è anche vero che a Milano ormai sono tantissimi gli eventi e il numero dei turisti continua ad aumentare. Il Comune, in tutti i questi casi, autorizza l’ampliamento degli orari dei tassisti, i cosiddetti turni liberi, ma finora questa opzione non è stata risolutiva". Conclusione: "Dobbiamo individuare quali sono gli elementi sufficienti e necessari a garantire un buon lavoro ai tassisti e una risposta corretta a coloro che hanno bisogno di questo servizio".

Non si è fatta attendere la replica dei diretti interessati, affidata a una nota congiunta di Tam, Satam, Unione Artigiani, Acai, Radiotaxi 028585 e 024040 dal titolo significativo: "Non servono nuove licenze taxi, ma una città meno congestionata e meglio organizzata, che permetta ai taxi di arrivare dove servono". I rappresentanti di categoria hanno poi ricordato le criticità dal loro punto di vista: dal numero di fiere ed eventi al traffico congestionato nelle ore di punta, dal metrò chiuso di notte alla possibile crisi invernale legata a guerra, inflazione e caro energia. "Queste valutazioni – la chiosa – devono essere il punto di partenza per un confronto serio e costruttivo finalizzato a rendere più ricettiva la città di Milano, senza addossare a mezzo stampa le responsabilità ad altri per i propri evidenti errori di programmazione".

 

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