Taxi, la protesta va avanti Ncc: aggrediti in Centrale

Blocco selvaggio a oltranza: auto bianche introvabili, turisti ancora a piedi. I noleggiatori: piazza IV Novembre occupata, ci hanno chiesto i documenti

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La protesta dei tassisti va avanti. Ieri mattina Milano si è svegliata senza auto bianche: posteggi vuoti in tutta la città, turisti a piedi nelle principali stazioni ferroviarie e all’aeroporto di Linate. La mobilitazione partita lunedì pomeriggio sotto le pensiline di piazza Luigi di Savoia si è estesa in una notte al resto della metropoli; e con ogni probabilità anche oggi i conducenti proseguiranno il blocco selvaggio, in attesa di novità dalla Capitale.

Il motivo del forte malcontento è sempre legato al mancato stralcio da parte del Governo dell’articolo 10 del Dl Concorrenza, una norma che, nell’interpretazione dei padroncini, rischia di consegnare il settore del trasporto pubblico non di linea a Uber e alle multinazionali. A proposito di Uber: ad agitare ulteriormente gli animi ci ha pensato anche un’inchiesta giornalista internazionale, incentrata su una serie di documenti interni della start-up californiana che farebbero emergere i tentativi di pressione degli ex vertici aziendali su politici di primo piano, da Emmanuel Macron a Matteo Renzi. A differenza dei colleghi napoletani (centinaia di macchine schierate in piazza del Plebiscito) e romani (cinque incatenati per protesta di fronte a Palazzo Chigi), i tassisti all’ombra della Madonnina non sono andati al di là di assemblee spontanee e capannelli in Centrale, anche se nella tarda mattinata i noleggiatori con conducente hanno segnalato momenti di tensione in piazza IV Novembre.

La denuncia è riportata in una mail che Francesco Artusa, presidente dell’associazione di categoria Sistema Trasporti, ha inoltrato alle 11.30 a Prefettura, Questura e Comando dei vigili di piazza Beccaria: "Ho già ricevuto decine di segnalazioni e ho anche potuto constatare con i miei occhi che trenta minuti fa era in atto una sorta di occupazione della piazza, con decine di taxi fermi ma in sciopero non autorizzato". E ancora: "Inoltre, e ben più grave, gli ncc in transito, in esecuzione dei loro contratti di lavoro, venivano fatti oggetto di violenze private, con fermi e controlli documenti da parte degli scioperanti, nonché bersagliati dal lancio di uova". Scene già viste nel corso della precedente serrata non preavvisata. "Una situazione – ha proseguito Artusa – che, oltre a essere inaccettabile in uno Stato di diritto, ritrae diverse ipotesi di reato, attuate a Milano, in pieno giorno, sotto gli occhi sbigottiti di centinaia di persone".

Nicola Palma

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