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Milano, scoperta una targa in ricordo di Annarumma. Scoppia la polemica Capanna-Sala

Omaggio al poliziotto morto negli scontri di via Larga del 19 novembre 1969, considerato la prima vittima degli Anni di Piombo

L'intitolazione della targa ad Antonio Annarumma in via Larga (Newpress)

Milano, 18 novembre 2019 - A 50 anni dalla sua morte, Milano rende omaggio con una targa ad Antonio Annarumma, il 22enne poliziotto del reparto celere ferito a morte nel corso di violenti scontri in via Larga il 19 novembre 1969, mentre prestava servizio durante una manifestazione. Il poliziotto è considerato una delle prime vittime degli Anni di piombo. Allo scoprimento della targa erano presenti il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il questore Sergio Bracco e il prefetto Renato Saccone. Alla cerimonia ha partecipato anche Mario Capanna, leader storico del movimento studentesco del '68.

.«Una targa o una lapide sono sempre qualcosa di più, cioè un abbraccio della città - ha detto il sindaco - noi milanesi vogliamo essere uomini e donne che fanno della memoria non un esercizio, che è giusto, ma una occasione per migliorare e per costruire la città del futuro. Sono convinto che Milano stia riuscendo in questo, nella riconnessione del passato con la prospettiva del futuro». In questo momento «penso che Milano abbia la maturità per riflettere su quel momento, quel periodo storico - ha continuato - non è stato un periodo né da cancellare né da glorificare, è stato uno dei passaggi della città. La pacificazione non va fatta perché è un obbligo ma perché è il frutto di un percorso, di una riflessione, e la nostra città ha quella maturità necessaria per affrontarla». Il sindaco ha poi ricordato che quest'anno si terrà l'anniversario dei 50 anni della strage di piazza Fontana a cui parteciperà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Ci farà questo onore ed è un gesto che apprezzo».

Lo scoprimento della targa «ritengo sia un gesto importante perché serve a mantenere vivo il ricordo e quanto di folle è successo - ha osservato il questore Bracco - e ci induce ad essere attenti e vigili perché non si ripeta mai più. Voglio ricordare che tra due giorni ci sarà una cerimonia per Annarumma nella caserma del reparto mobile che porta il suo nome, con i suoi familiari e il capo della Polizia, Franco Gabrielli». Capanna, che nel 1969 aveva partecipato ai funerali del giovane poliziotto, ha ricordato come "il tambureggiare della grande stampa e della televisione era terribile, perché addebitava automaticamente la colpa della morte dell'agente ai lavoratori e agli studenti: io andai ai funerali proprio per dimostrare l'estraneità degli studenti alla sua uccisione". Quella della morte di Annarumma «fu una giornata infausta, nel senso che quegli incidenti non sarebbero dovuti succedere - ha aggiunto Capanna -. Secondo gli accordi con il sindacato la Polizia non doveva esserci e invece, come è noto, ci fu un dispiegamento gigantesco. Se la Polizia non ci fosse stata, non sarebbe successo assolutamente nulla». Capanna ha poi polemizzato, al termine della cerimonia, con il sindaco Sala, perché secondo lui nel discorso non ha ricordato «il contesto preciso» in cui sono avvenuti gli scontri. «Era il primo sciopero unitario dei lavoratori dal '48 e lei non ha speso una parola per questa gente», ha detto Capanna. «No, perché oggi era il ricordo di Annarumma - ha replicato Sala - di una persona rispetto alla quale fino ad oggi non è che abbiamo fatto molto. Hanno fatto i suoi colleghi, ma l'amministrazione non ha fatto molto».