MARIA RITA
Cronaca

Tante possibilità ma è stata tolta la speranza

Maria Rita

Parsi

Vorrei inviare alla mia rubrica “fil di cuore” una lettera a Salvatore Giannella con il quale ho condiviso l’onore e l’onere di compilare il mio ultimo libro “Manifesto contro il Potere Distruttivo”. Caro Salvatore, so che leggerai questa mia lettera mentre sei in viaggio. Io, invece, sono chiusa in casa a Milano, seduta alla mia scrivania e mi sento frustrata e indignata. E, ancora, piena di rabbia, sgomento. E, ancora, di ribellione. Nonostante la “sazietà consolatoria” che dovrebbero darmi i duemila e passa libri allineati in ordine quasi alfabetico o per argomento nella mia biblioteca e nonostante gli articoli, per tenermi caldo il cuore e allenata la mente, io comincio a dubitare che, di tutto questo patrimonio di idee, di speranze possano autenticamente usufruire tutti. O, almeno, la maggioranza delle persone. Giovani, soprattutto. I cosiddetti “Millennials”, o “Generazione H” o “Generazione Z”. Ai quali sarà affidata la irrimandabile soluzione dei tanti irrisolti problemi che assillano il mondo e l’umanità da più di 5.000 anni. E che sono arrivati a metterne in discussione la continuità. Nonostante questo, nel quale oggi viviamo, sia, per dirla con Leibnitz: il “migliore dei mondi possibile”. E nonostante il web e quello che il mondo virtuale può contribuire utilmente a far “circuitare”, veicolando informazioni, saperi – ma, ahimè!, anche fake news! – relativamente a processi e a prodotti culturali. E nonostante oggi, miliardi di persone – bambini e giovani - possano andare a scuola come mai prima era stato possibile. E, nonostante la documentata conoscenza e, perfino, la consapevolezza delle tante follie commesse nei secoli e fino ad oggi da chi ha governato e governa il mondo, decidendo le sorti di chi lo abita e della sostenibilità ambientale. E nonostante le infinite e meravigliose imprese e scoperte. Come dire che con questi strumenti a loro disposizione, poco o nulla è stato fatto per combattere quel “Potere Distruttivo” che, da sempre, manipola, sfrutta, uccide. E per debellare la violenza, gli abusi e la presunta inevitabilità dei “Conflitti Distruttivi”. Come, appunto, sono le guerre.