Folle gioco in Tangenziale Est, poi la morte. Gli amici di Isac: sì, siamo scappati

Milano, i quattro ragazzi che erano col ventenne travolto da un'auto, indagati per omissione di soccorso

Isac Djanel Beriani aveva vent’anni: faceva flessioni in tangenziale, travolto e ucciso

Isac Djanel Beriani aveva vent’anni: faceva flessioni in tangenziale, travolto e ucciso

Milano, 24 novembre 2021 - A distanza di qualche giorno e dopo indagini approfondite si fa più chiaro il quadro in cui si è consumata la tragedia di Isac Djanel Beriani, il 20enne italoalgerino, residente a Milano con la famiglia da molti anni, travolto da un’auto in Tangenziale Est mentre, nella corsia centrale, faceva le flessioni. Il pm Francesco De Tommasi ha iscritto nel registro degli indagati i quattro amici di Isac per omissione di soccorso. La notte tra sabato e domenica i cinque ragazzi si erano incontrati per passare insieme la serata. Alle 3.30 circa del mattino gli amici avrebbero accostato l’auto in corsia di emergenza della tangenziale perché uno di loro si era sentito male dopo aver bevuto troppo.

A quel punto Isac per "sfidare il destino", per una "prova di forza" si era messo al centro della strada, pronto a fuggire, in teoria, appena si fosse accorto delle auto che arrivavano, appena avesse visto i fari nella notte. Invece lo sfortunato 20enne non si è accorto proprio di nulla, è stato travolto in pieno, ricaduto sull’asfalto e investito da una seconda auto, che però non sarebbe ancora stata identificata. È a quel punto che i quattro amici di Isac risalgono in auto e fuggono. Hanno assistito alla scena, hanno capito che Isac è morto, ma non chiamano i soccorsi, forse presi da panico. Così dopo pochi minuti ci ripensano, più lucidi, capiscono che non possono lasciare l’amico e tentano di ritornare in tangenziale che ormai è chiusa con segnalazione di incidente, ma nemmeno a quel punto chiamano i soccorsi. Si presenteranno in questura soltanto il pomeriggio della domenica, cioè del giorno dopo, spontaneamente, alcuni già con l’avvocato che potrebbe aver consigliato loro di farsi vivi per evitare l’accusa di omissione di soccorso: per legge, infatti, si ha tempo fino alle 24 ore successive. Ma l’iscrizione c’è stata lo stesso.

Così i quattro amici, davanti agli investigatori, hanno cominciato a ricostruire quanto è successo in quella notte in cui, dopo aver bevuto tanto, si sono messi in testa la bravata, toccata a Isac, quella notte. Nell’inchiesta milanese c’è un quinto indagato, il 21enne che era alla guida dell’auto che ha investito il giovane, accusato di omicidio stradale. Subito dopo l’incidente è stata sentita la mamma del 20enne, che non ha saputo spiegare come mai il figlio si trovasse lì, così lontano da dove abitava con lei e il marito. In più, oltre al sequestro dell’auto che ha travolto Isac, è stata disposta l’autopsia per accertare, attraverso gli esami tossicologici, se fosse o meno sotto l’effetto di alcool o droga, questo spiegherebbe di più l’incoscienza della prova di coraggio, di un gioco pericolosissimo e spiegherebbe anche perché non si è accorto dell’auto che stava sopraggiungendo, intento com’era a fare le flessioni senza guardare la strada.

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