Taglio degli alberi scatta la protesta

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Protesta contro il taglio degli alberi radicali e capitozzature. Gli ambientalisti della Leida ricordano al Comune che il 1° marzo la Lipu ha chiesto di non effettuare certi interventi perchè creano grosse ferite, ingresso per funghi che possono far morire le piante. Troppi alberi tagliati o potati in periodi fuori stagione hanno sollevato la protesta degli ambientalisti locali che hanno scritto al sindaco per chiedere di sospendere gli interventi non urgenti come quelli relativi al rischio crollo degli alberi. "Dal primo marzo alberi e siepi dovrebbero divenire intoccabili per alcuni mesi perchè sede di uno dei riti sacri della primavera, la nidificazione e riproduzione degli uccelli - spiega Manuela Pagliara (nella foto) della Lieda - Lega Italiana difesa animali e ambiente - come ha chiesto il presidente della Lipu in un appello all’Anci, ossia di vietare in ambito urbano e periurbano, abbattimenti e potature tra il 10 marzo e il 30 agosto per rispettare il periodo di riproduzione degli uccelli. Questi interventi oltre a causare il danneggiamento e la destabilizzazione delle piante - incidendo negativamente sull’erogazione dei servizi ecosistemici e del connesso capitale naturale - distruggono direttamente i nidi dell’avifauna, la cui gran parte è difficilmente rilevabile anche da ornitologi esperti, poiché molti nidi sono piccoli, abilmente nascosti nella vegetazione, oppure allestiti dentro strette cavità del tronco e delle branche". Una raccomandazione, quella di evitare tagli ad alberi e siepi durante il periodo riproduttivo, ribadita anche dall’Ispra con un parere espresso nell’ottobre 2021.

Massimiliano Saggese

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