"Tagliato il cedro secolare, diteci perché"

Funerale all’albero del parco Savarino, a Dergano, tra le 26 piante abbattute in città a marzo. Il Comune: "Stabilità compromessa"

di Marianna Vazzana

Non resta che un ceppo, come monumento alla memoria del cedro secolare del parco Nicolò Savarino, zona Dergano, abbattuto lunedì. Un albero che non esiste più, arrivato "a fine ciclo", come si legge sul documento del Comune di Milano che elenca gli interventi programmati sulle piante della città. Un arbusto sul quale la sorte si è accanita due volte, perché è stato tagliato il primo giorno di primavera, in occasione della Giornata internazionale delle Foreste. Fa parte dei 26 alberi rimossi nel mese di marzo, dal centro storico ai quartieri periferici; tutti gli altri sono stati eliminati perché dai controlli degli agronomi sono risultati essere di “classe D“, cioè caratterizzati da "degradazioni strutturali talmente gravi da non garantirne la stabilità né l’ancoraggio al suolo e non poter essere agronomicamente correggibili". Tradotto: non possono più stare sul suolo cittadino perché rappresentano un pericolo. In centro, in via Marina, sono stati abbattuti un olmo e un platano, a villa Reale un acero, in via Paleocapa due tigli. Ancora: in via XX Settembre un ippocastano e un cedro mentre in via Revere una robinia. In viale Alemagna una quercia e un tiglio e al Parco Giovanni Paolo II (ex Basiliche), al Ticinese, un faggio. In Municipio 2 la scure si è abbattuta su un pioppo del Parco Panza; pioppo eliminato pure in via Pompeo Mariani insieme a una robinia. In Municipio 3 è toccato a un acero in via Feltre 681; una pianta “sorella“ non ce l’ha fatta in via Maniago 30 insieme a una pterocarpa. Intervento anche al parco Galli di via Salomone, in Municipio 4, per un acero pericolante. Mentre al parco Andrea Campagna in Barona, Municipio 6, è stato necessario rimuovere tre pioppi. In Municipio 7, in via Sardegna, due aceri.

In Municipio 9, le squadre sono intervenute a rimuovere un bagolaro in piazzale Istria e un acero in via Dora Riparia. Oltre al cedro del parco Savarino, per il quale ieri è stato organizzato un funerale simbolico con il cartello "Dimmi perché", esposto vicino al ceppo rimasto, dal lato di via Guerzoni, vicino all’area cani. In prima linea Marco Salamon (Europa Verde Sala sindaco), presidente della commissione Ambiente del Municipio 9. "Quell’albero era probabilmente il più monumentale e antico del parco – spiega –, piantato con tutta probabilità nel 1908 quando fu inaugurato l’ospedale Bassi per le malattie infettive. Era già “stampellato“ (con dei tutori, ndr) da anni, quindi non c’era rischio di caduta. Vedremo le motivazioni della perizia che ha disposto l’abbattimento. Per il futuro chiederemo sia obbligatorio pubblicare un avviso, prima di procedere". La pianta si sarebbe potuta salvare? Dal Comune fanno sapere che "le raffiche di vento del 7 febbraio hanno compromesso la compromesso la stabilità già precaria di un albero arrivato a fine vita. Non era possibile recuperarlo".

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