MARIO CONSANI
Cronaca

Suicidio assistito, la fidanzata di Dj Fabo: "Un primo passo, ma la legge non arriverà"

Valeria Imbrogno: "Continuo questa battaglia sui valori anche per lui"

Dj Fabo con la compagna Valeria Imbrogno

Dj Fabo con la compagna Valeria Imbrogno

Milano, 31 luglio 2019 - «Questa decisione è un passo importante, che ridà visibilità a un tema che il Parlamento ha mostrato finora di non voler affrontare». Valeria Imbrogno era la fidanzata di Fabiano Antoniani, dj Fabo, cieco e tetraplegico dopo un incidente stradale, che scelse di farsi accompagnare a morire in Svizzera. 

Crede che questa decisione della Comitato di bioetica darà una scossa anche al legislatore? «Intanto è un passo positivo di per sé, preso da una maggioranza di esperti che ha aperto alla possibilità del suicidio assistito anche per i malati che non si trovino nelle condizioni di essere tenuti in vita da un macchinario». Nel processo milanese a Marco Cappato, la Corte costituzionale è intervenuta dando al Parlamento un anno di tempo per modificare l’articolo 580 del codice penale, quello che per l’appunto punisce l’aiuto al suicidio. «Il termine scade il 24 settembre e a questo punto non credo proprio che le Camere riusciranno ad approvare una legge. Il silenzio del Parlamento è una vergogna». Pensa che il messaggio arriverà allora direttamente nell’aula del processo a Cappato? «Non lo legherei al processo. Lì ha già risposto in modo positivo la Consulta mostrandosi decisa a colmare il vuoto normativo sull’aiuto al suicidio, se non interverrà il Parlamento». Valeria, lei ha praticato la boxe: il match che ha avviato insieme a Fabiano continua. «Sì ecco, per restare in tema diciamo che sto aspettando il verdetto. E mi auguro sarà positivo per Marco Cappato e per la battaglia sui valori che sto continuando a portare avanti anche per Fabiano». 

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