In Italia è obbligatorio da 38 anni per i motociclisti e i minorenni in motorino, e da 24 anche per i maggiorenni sul ciclomotore. Ma c’è casco e casco, e in caso d’incidente indossare quello integrale "dimezza la probabilità di subire lesioni al volto rispetto ai caschi aperti", e se si subiscono "dimezza la gravità dei danni", spiega Gabriele Canzi, direttore della Chirurgia maxillo-facciale dell’ospedale Niguarda, il cui Trauma Center, col Trauma Team e i chirurghi specializzati, è il centro di riferimento anche per gli incidenti in moto, ricorda il direttore generale Alberto Zoli. Gli esperti hanno analizzato duemila casi, dimostrando "che la faccia è coinvolta in un incidente su 5, la testa nel doppio. Il 40% dei motociclisti subisce traumi facciali che richiedono ricovero e chirurgia ricostruttiva. Meno di un motociclista su tre indossa un casco che protegga il viso", sottolinea Canzi che insieme al collega Giorgio Novelli organizza iniziative sulla sicurezza stradale come “Scuole in moto”, che ieri, alla sua nona edizione, ha portato al Niguarda circa 300 ragazzi delle superiori milanesi a incontrare medici, istruttori di guida sicura, campioni di motociclismo, psicologi, forze dell’ordine. A 150 neo motopatentati che hanno partecipato al click day online del progetto “Non ci casco - Safe Faces” sostenuto da Fondazione Ania è stato donato un casco integrale.
Giulia Bonezzi