Studente picchiato in Statale, condanne chieste per due giovani

Gli accusati sarebbero vicini al movimento studentesco e No Tav. Hanno sempre negato di aver partecipato all'aggressione

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Milano, 30 settembre 2015 - Il pubblico ministero Piero Basilone ha chiesto una condanna a 3 anni e 3 mesi di carcere per Lorenzo Kalisa Minani accusato del violento pestaggio di uno studente avvenuto all'Università Statale nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 2013 e un anno di reclusione per  Simone Di Renzo, accusato solo di violenza privata perché avrebbe intimidito alcuni giovani che erano presenti quando è avvenuto il pestaggio. I fatti avvennero nel corso di un'occupazione e secondo quanto si legge nella ricostruzione della procura lo studente bersaglio della violenza è stato colpito "ripetutamente con calci e pugni" alla testa e ha subito una "deformazione permanente del viso" tale da "richiedere un importante intervento chirurgico riparatorio maxillofacciale".

Basilone contesta a Lorenzo Kalisa Minani le accuse di lesioni gravissime e concorso in violenza privata con Simone Di Renzo. I due imputati,  vicini al movimento studentesco e 'no Tav', difesi dagli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, erano stati arrestati il scorso 4 settembre 2013. Successivamente uno studente, testimone oculare del pestaggio, aveva fornito una sorta di ritrattazione davanti agli inquirenti, rispetto alle sue precedenti dichiarazioni accusatorie nei confronti dei due arrestati, dicendo di non poter "affermare di aver visto Di Renzo e neppure Minani partecipare all'accompagnamento verso l'esterno e al pestaggio". La violenza iniziò infatti in un cortile dell'ateno per poi proseguire all'esterno.

Nello stesso verbale, tra l'altro, lo studente aveva anche chiarito che nel corso della sua prima testimonianza era "sotto pressione". I due imputati hanno sempre negato di aver pestato F.C., come ricostruito nel capo di imputazione per lesioni. Simone Di Renzo era stato scarcerato dopo più di un mese di carcere, il 18 ottobre 2013. Lorenzo Kalisa Minani., invece, dopo un periodo agli arresti domiciliari, è tornato libero l'11 febbraio 2014 con l'obbligo di firma su decisione del gip Alessandra Simion. Oggi nella requisitoria davanti ai giudici dell'ottava sezione penale, Basilone ha sostenuto che Federico Capitolo è stato picchiato con calci e pugni davanti a numerosi testimoni e che i due imputati, di 32 e 28 anni, hanno "negato l'evidenza, fornendo versioni dei fatti lontane dai criteri minimi di logica e coerenza". Ad avviso del pm, ai due imputati nonostante siano incensurati non vanno concesse le attenuanti generiche utili ad avere uno sconto di pena, in quanto "non hanno risarcito il danno e non hanno mostrato alcun accenno di resipiscenza o dispiacere". 

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