Strategie a Berlino, paga Milano "Il risiko dietro l’addio di Gorillas"

La chiusura della startup della spesa a domicilio spazza via 540 posti di lavoro, impegni carta straccia . Nella battaglia accanita del delivery guadagnano posizioni Glovo e la “competitor“ turca Getir

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di Andrea Gianni

Gli impegni presi solo poco più di due mesi fa con i sindacati Fit-Cisl e Uil Trasporti, attraverso un’intesa per la stabilizzazione di una parte dei precari con il contratto della Logistica, diventano carta straccia, spazzati via da decisioni che calano da Berlino e cancellano da un giorno all’altro posti di lavoro a Milano. L’addio all’Italia della multinazionale tedesca della spesa a domicilio Gorillas si traduce nel licenziamento di 540 lavoratori fra biker addetti alle consegne, impiegati e manager. L’epilogo dopo il lancio di un anno fa a Milano, attraverso una massiccia campagna pubblicitaria e promozionale, e l’espansione a Roma, Firenze, Bergamo e Torino. La startup ha creato una rete di “dark store“ nelle città e una flotta di addetti alle consegne della spesa, dotati di biciclette e attirati da condizioni di lavoro migliori e più stabili rispetto a quelle dei rider di altre piattaforme. La fine dell’avventura italiana di Gorillas, che ha scelto di investire su mercati europei "più performanti", è la prima crepa nella bolla del delivery, gonfiata nei due anni di pandemia. "Avevamo sperato in un modello diverso nel delivery, con maggiori tutele – spiega Francesco Melis, sindacalista della Nidil-Cgil che a Milano segue da anni i lavoratori delle piattaforme – ma l’Italia si è rivelata solo una pedina in strategie che vengono decise all’estero. E a pagare sono sempre i lavoratori".

Una piattaforma, per sua natura, può chiudere da un giorno all’altro quasi senza lasciare tracce, senza che sindacati o amministrazioni riescano ad avere voce in capitolo. Dietro le quinte dell’addio all’Italia i movimenti nel risiko internazionale del delivery. "Delivery Hero, uno dei più grandi gruppi a livello finanziario di base a Berlino – Analizza Angelo Avelli, del sindacato Deliverance Milano – ha investito oltre un miliardo di euro durante il 2021, nel processo di ricapitalizzazione dell’unicorno tedesco Gorillas, fondamentalmente arrivando a controllarne il board, salvo poi decidere che sarebbe stato meglio disinvestire in un mercato come quello italiano per Gorillas perché già un’altra azienda del suo gruppo, Glovo, rappresenta uno dei player principali del settore a livello nazionale, applicando un modello di business più leggero rispetto a quello della startup tedesca (che assumeva con contratti i rider), e quindi meno oneroso. La holding Delivery Hero ha preferito riprodurre lo stesso schema già visto con Foodora nel 2018 quando la compagnia tedesca abbandonò il mercato italiano vendendo clienti, ristoranti e dati al “competitor” Glovo". Nella battaglia del delivery, quindi, Glovo potrebbe conquistare nuove posizioni, così come la turca Getir sbarcata a Milano quasi in contemporanea con Gorillas.

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