DIANDREA GIANNI
Cronaca

Stranieri oltre quota 50% in 39 scuole

Numeri in crescita anno dopo anno. Sardone: no a classi ghetto. Galimberti: famiglie libere di scegliere

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di Andrea Gianni

Al primo posto resta la scuola elementare di via Paravia, zona San Siro, dove il 94% degli iscritti è di nazionalità straniera. Seguono, sempre fra le primarie, gli istituti in piazza Gasparri (80.1%) e in via Ravenna (75.8%). Passando alle medie, quella con la più alta densità di iscritti con cittadinanza straniera è in via Vincenzo Russo, vicino alla multietnica via Padova (82.7%), seguita da via Benigno Crespi (71.5%), zona Maciachini. Dai dati del Comune sulle iscrizioni all’anno scolastico 202021, emerge che in 39 scuole elementari (27) e medie (12) di Milano oltre il 50% degli alunni iscritti è di nazionalità straniera: l’anno scorso erano 36, l’anno prima ancora 28. Le elementari che hanno una percentuale di iscritti di cittadinanza non italiana pari o superiore al 30% sono 65, mentre le medie sono 40. Una crescita che va di pari passo con l’aumento delle famiglie straniere residenti a Milano, con un trend che cresce anno dopo anno in parte frenato dalla pandemia.

Dai dati Istat del Censimento permanente Lombardia emerge che la Città metropolitana di Milano ha registrato, fra le province lombarde, il tasso più alto di crescita della popolazione straniera (in media +4.4% ogni anno) fra il 2011 e il 2019. L’età media degli stranieri è più bassa di 12,9 anni rispetto a quella degli italiani (33,6 anni contro 46,5 nel 2019). Un quadro che si riflette nel mondo della scuola. "Le classi ghetto sono un danno per tutti e bisogna trovare correttivi", attacca la consigliera comunale della Lega Silvia Sardone, che ha presentato un’interrogazione a Palazzo Marino sul tema. "Se la maggioranza di studenti è di origine straniera il programma non può procedere secondo i normali tempi stabiliti – prosegue – e questo inficia la formazione sia dei bambini e ragazzi italiani sia degli stessi stranieri". Rispondendo all’interrogazione, l’assessore all’Istruzione del Comune di Milano Laura Galimberti oltre a fornire i dati sulle quote di iscritti evidenzia che "le scuole di una grande città come Milano risentono delle libere scelte che le famiglie fanno per l’iscrizione dei propri figli. Dagli anni ’90, infatti, non è più in vigore l’obbligo di iscrizione nel bacino di residenza". E, sulla questione linguistica, spiega che "la maggioranza di questi bambini è nata in Italia o è residente nel nostro Paese da un tempo sufficiente ad aver permesso loro di apprendere la nostra lingua adeguatamente".