MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

"Stipendi fermi al palo". Protestano i “tecnologici“

I dipendenti di Accenture, Capgemini, Engineering e Txt E-tech: "Aumenti annullati con il trucco dell’assorbimento del superminimo".

"Stipendi fermi al palo". Protestano i “tecnologici“

"Stipendi fermi al palo". Protestano i “tecnologici“

Giornata di passione e di protesta quella vissuta ieri a Milanofiori davanti alla sede della Accenture, società tecnologica che dà lavoro a centinaia di informatici rimasti al palo con gli stipendi. La manifestazione inscenata durante la pausa pranzo dai lavoratori legati al contratto dei metalmeccanici non ha interessato solo Assago ma anche Cologno Monzese e altre realtà lavorative di città metropolitana. La protesta interessa i lavoratori di altre aziende tecnologiche come Capgemini, Engineering, Txt. Alla Accenture di Assago c’è stato uno dei presìdi principali al quale era presente anche la Fiom. Un centinaio i lavoratori con striscioni e fischietti. Al centro della protesta l’assorbimento dei superminimi che coinvolge i lavoratori legati al contratto collettivo metalmeccanico.

"Nel 2023 solo il 4% dei colleghi non aveva superminimo, mentre oggi sono il 19%. I prossime aumenti salariali saranno un riconoscimento dell’impegno, professionalità, crescita, oppure un “anticipo“ di qualche mese di quanto ci verrebbe comunque dato sulla paga base – spiega Dario Scaldaferri Rsu di Accenture –. Nonostante gli assorbimenti del 2023, più della metà di noi ha un superminimo maggiore di 200 euro. Significa che se non cambia qualcosa la paga netta resterà ferma al palo ancora per molti anni". Da un sondaggio effettuato dalla Rsu si evince il malessere dei lavoratori: il 98% ritiene ingiusto che l’azienda proceda unilateralmente agli assorbimenti e il 60% ha optato per lo sciopero. "A giugno del 2023 gli assorbimenti sono costati a molti lavoratori del settore oltre mille euro lordi, A giugno 2024 ci sarà un’ulteriore tranche di aumenti dal Ccnl e verrà rinnovato il contratto – aggiungono le Rsu –. L’ipotesi di piattaforma presentata dai sindacati parte da una richiesta di circa 300 euro al mese di aumento. Ci sarà una trattativa e non è per nulla scontato che i lavoratori ottengano quelle cifre. Ma qualunque sia il risultato, per molti lo stipendio non cambierà di un euro". Dopo il presidio, il prossimo step potrebbe essere quello della sciopero.