MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Stipendi dei sindaci verso la riforma Sala guadagnerà il doppio dal 2024

Lo scorso maggio il senatore di FdI La Russa ha sollevato il caso: emolumenti bassi, Beppe è d’accordo. La legge di Bilancio prevede che i primi cittadini metropolitani passino da 7.019 a 13.800 euro lordi mensili

di Massimiliano Mingoia

Il caso in chiave milanese era stato sollevato lo scorso maggio dal senatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa: "I sindaci delle Città metropolitane guadagnano troppo poco, ne ho parlato anche con il sindaco Giuseppe Sala che è d’accordo con me. Presenterò un emendamento alla legge di bilancio per adeguare l’emolumento dei primi cittadini". La Russa non era l’unico parlamentare d’accordo con questa riforma degli stipendi dei sindaci, tanto che la legge di Bilancio in discussione in questi giorni alla Camera dei Deputati prevede un aumento degli emolumenti per i primi cittadini, incrementi tarati a seconda della grandezza dei Comuni amministrati.

Per i sindaci delle Città metropolitane, tra cui Milano, dunque Sala, si passa dagli attuali 7.019 euro lordi mensili a un tetto massimo di 13.800 euro, con un incremento dello stipendio del 97%. In pratica i “borgomastri’’ delle più grandi città italiane raddoppieranno il proprio stipendio. Certo, bisognerà aspettare l’approvazione definitiva della legge di Bilancio.

Non solo. L’incremento indicato sarà graduale. Nel 2022 lo stipendio di Sala (e degli altri sindaci delle Città metropolitane) passerà dagli attuali 7.019 euro a 10.101 euro, nel 2023 salirà ancora fino a 11.642 euro e nel 2024 raggiungerà il tetto massimo previsto dalla riforma: 13.800 euro. La strada è tracciata. Non solo per i sindaci. La riforma, con un effetto a catena, prevede un aumento degli stipendi anche per vicesindaci, assessori e presidenti del Consiglio comunale, percentualmente in parallelo con gli incrementi previsti per i primi cittadini. L’approccio anti-politico dominante negli ultimi anni, stavolta, non ha avuto la meglio, perché il confronto tra gli stipendi degli eletti nei Comuni, in Parlamento e nelle Regioni mostrava che i sindaci erano troppo penalizzati, anche considerando il lavoro svolto e i rischi che corrono firmando ogni singolo atto. Ma ecco il confronto delle cifre. I deputati e senatori hanno un’indennità mensile di oltre 11 mila euro, a cui però vanno aggiunti i rimborsi annuali per le spese di mandato e i rimborsi per telefoni trasporti. Risultato: i parlamentari incassano circa 14 mila euro al mese, in pratica il doppio dei sindaci delle grandi città, che pure hanno responsabilità politiche, amministrative e legali spesso più gravose di deputati e senatori. Se la passano meglio dei primi cittadini anche i presidenti di Regione (13.800 euro al mese) e i consiglieri regionali (10.545 euro tra indennità mensile e rimborso spese mensile).

Il tema della riforma degli stipendi di sindaci e assessori sarà uno di quelli affrontati oggi durante il conclave convocato a Parma dall’Anci, l’Associazione nazionale Comuni d’Italia, a cui parteciperà anche Sala.