Stipendi dei lavoratori dipendenti, Milano in vetta Cresce del 6,7% e stacca tutte la altre città italiane

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Milano è in vetta alla classifica italiana degli stipendi dei lavoratori dipendenti. Nel 2021 il capoluogo lombardo ha registrato un salario medio pro-capite di 30.465,86 euro, il 6,7% in più rispetto a quello del 2019 (28.556,14 euro). Il dato ottenuto all’ombra della Madonnina nel 2021 è superiore di due volte e mezzo rispetto alla media nazionale di 12.473 euro e nove volte più alto di quello di Rieti fanalino di coda in questa classifica. È quanto emerge dalle elaborazioni provinciali realizzate dal Centro Studi Tagliacarne sulle voci che compongono il reddito disponibile a prezzi correnti.

La prima provincia italiana per valore pro-capite dei salari è quella di Milano, ma Savona (+14,3%), Oristano (+11,8%) e Sud Sardegna (+11,2%) presentano i maggiori incrementi delle retribuzioni. Tra 2019 e 2021, il peso in termini pro-capite del reddito da lavoro dipendente sul totale del reddito disponibile è rimasto stabile intorno al 63%. Ma in 42 province su 107, delle quali solo sei sono del Mezzogiorno, è aumentato passando dal 68,7% nel 2019 al 69,7% nel 2021. Nel complesso, l’incidenza delle retribuzioni sulle entrate disponibili si rileva più marcata nelle città metropolitane (71,3%) meno nelle province (57,6%). Ai due estremi di questa forbice, come abbiamo visto, si trovano Rieti con il 23,9% e Milano con il 90,7%. Tanto che, se stilassimo una classifica del reddito disponibile al netto del reddito da lavoro dipendente, il capoluogo lombardo precipiterebbe all’ultimo posto in classifica con 3.131 euro a testa.

"L’analisi dimostra che la geografia delle retribuzioni è diversificata territorialmente, e sotto vari aspetti non rispetta la tradizionale dicotomia Nord-Sud – sottolinea Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne –. Se confrontiamo la graduatoria del Pil pro capite (che misura la produzione della ricchezza) con quella delle retribuzioni, infatti, vediamo che nel primo caso praticamente tutte le ultime trenta posizioni sono appannaggio di province meridionali (con la sola eccezione di Rieti), mentre in quella delle retribuzioni pro-capite troviamo ben 10 province del Centro-Nord, il che induce a riflettere sulle politiche dei redditi a livello locale".

M.Min.

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