
Open Day in Statale
Milano, 12 aprile 2019 – Era già successo due mesi fa, quando il Tar dichiarò illegittimo il bando per la fornitura di banchi in due sedi della Statale. L’altro ieri, è arrivato un altro stop dei giudici amministrativi: stavolta nel mirino è finito il bando dell’Università degli Studi di Milano relativo all’appalto per i servizi di guardiania e vigilanza al Polo di Medicina veterinaria di Lodi, al Polo informatico di via Celoria e al Dipartimento di beni culturali e ambientali di via Noto. Un appalto da 753mila euro per il periodo settembre 2018-agosto 2020. Il collegio presieduto da Angelo Gabbricci ha accolto il ricorso presentato dai secondi classificati, disponendo l’annullamento del provvedimento di aggiudicazione e di conseguenza del contratto stipulato dai vertici di via Festa del Perdono. Ripartiamo dall’inizio. E cioè dal 13 luglio scorso, quando la commissione esaminatrice, chiamata a scegliere tra le 24 offerte arrivate, assegna il servizio a Consorzio Prodest Milano srl, un colosso da 500 dipendenti specializzato nella sicurezza integrata. Poco dopo, viene stipulato il contratto della durata di 24 mesi: 612mila euro per le attività garantite e 141mila per quelle opzionali, per un totale di 753mila euro.
Tutto finito? No, perché i secondi classificati di Euro&Promos FM spa si rivolgono al Tar per chiedere l’annullamento della procedura di gara. L’istanza di sospensiva cautelare viene respinta qualche mese dopo, salvo poi essere accolta in secondo grado dal Consiglio di Stato. Due giorni fa, il giudizio di merito: stop all’appalto. In particolare, il Tar ha condiviso le perplessità di Euro&Promos sulle valutazioni della commissione «sull’anomalia dell’offerta del Consorzio (Prodest, ndr)», reputandole «in alcun modo idonee a giustificare l’offerta stessa». Detto, la premessa del Tribunale, che «la verifica di anomalia dell’offerta non può trasformarsi in una sorta di “caccia all’errore”», non si può d’altro canto dimenticare che l’impresa che presenta un’offerta «deve dare adeguate giustificazioni delle proprie voci di costo».
Passaggio che, secondo quanto si legge nella sentenza, non è avvenuto nel caso di Consorzio Prodest, né per quanto riguarda «il costo del referente del servizio» né alla voce «costo per la formazione del personale». Di fronte a «tali evidenti lacune», la stazione appaltante sarebbe rimasta «sostanzialmente inerte»: nella seduta dell’11 luglio 2018, hanno annotato i giudici, la commissione si è limitata a dichiarare congrua l’offerta «sulla base degli elementi rinvenuti dall’analisi della documentazione prodotta», senza aggiungere altro e dedicando alla questione appena 30 minuti. Conseguenza: contratto annullato. E ora cosa succede? Il Tar non ha disposto il subentro di Euro&Promos FM spa, ma ha passato la palla alla Statale. Che ora dovrà decidere cosa fare. Una cosa è certa: i vigilantes di Consorzio Prodest non possono più presidiare gli ingressi delle tre sedi distaccate.