"Stagione sold out, ma il futuro?"

Al Carroponte 400mila spettatori, Tiziana Seregni: caro bollette, spese più che raddoppiate

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SESTO SAN GIOVANNI

di Laura Lana

Quattrocentomila spettatori. Con questi numeri si appresta a chiudere la stagione di Carroponte, che nel weekend vedrà ancora Fabri Fibra, Cosmo e Ska-P. "È stata una bella stagione e avremo ottimi nomi anche per il finale. Dopo i due anni di pandemia, l’attesa era tanta. Certo è che in una stagione estiva non si può pensare di risollevare quelle precedenti", confessa Tiziana Seregni di Hub Music Factory. "Abbiamo aperto a maggio e anche questa è stata un’eccezionalità. Abbiamo avuto subito un ottimo riscontro, per poi avere il picco a giugno e luglio. Questo mese chiuderemo i conti definitivi, ma la stima è di 400mila spettatori". Se l’estate - al di là della pausa nella fascia centrale di agosto - è stata da tutto esaurito, l’inverno si guarda col punto interrogativo, "per i costi esorbitanti. Si pensava di essere usciti dal Covid e di tornare alla normalità, invece col caro bollette ne va della sopravvivenza del settore". Gli effetti della stangata già si vedono. "A giugno le uscite hanno iniziato a salire e a luglio sono più che raddoppiate per migliaia di euro - spiega Seregni -. Il budget si costruisce prima, in base ai consumi e alle spese storiche degli anni precedenti. Quindi, ci si trova a veder crescere in modo esponenziale i costi nel giro di un paio di mesi senza essere preparati". Non incidono solo le bollette dell’energia elettrica, che pure costituiscono una delle uscite maggiori per la gestione di Carroponte. "Il problema del rifornimento influisce su tutto: aumentano i costi di mano d’opera, di produzione di ogni bene. Faccio un esempio: i bagni chimici, in un’area all’aperto come Carroponte, sono obbligatori. Bene, anche il loro prezzo ha visto un incremento a dismisura, fino a dieci volte di più".

E se i costi di gestione salgono, allo stesso modo non può crescere il prezzo del biglietto di un concerto. "Non possiamo caricare le nostre uscite sul pubblico. Intanto, perché gli spettatori hanno lo stesso problema del caro bollette a casa loro. E poi perché perderemmo persone se alzassimo gli ingressi. Siamo molto preoccupati per il futuro prossimo". Con questa stagione termina il contratto di Hub Music Factory, prolungato di un anno a causa della pandemia. "Stiamo facendo dei ragionamenti rispetto al bando del Comune, che vede la gestione unica di Carroponte e SpazioMil. È stata un’esperienza molto positiva, siamo soddisfatti di come sia andata, nonostante un triennio difficile tra Covid, crisi economica e ora il conflitto in Ucraina".

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