Milano, i 'Sì Meazza'’ minacciano ricorsi. Sala tira dritto: sì al nuovo stadio

Il Comitato pro-San Siro pensa a Tar e Corte dei Conti. Duello Verdi-Pd sulle forme del dibattito pubblico

Beppe Sala

Beppe Sala

Milano, 23 ottobre 2021 -  La prima richiesta è il dibattito in Consiglio comunale. Ma il Comitato Sì Meazza’ non esclude le vie legali – ricorsi al Tar e alla Corte dei Conti – e, in ultima istanza, il referendum popolare per cercare di salvare l’attuale stadio di San Siro, ristrutturarlo e bloccare la realizzazione del nuovo impianto proposto da Milan e Inter. Un progetto che la Giunta comunale guidata dal sindaco Giuseppe Sala ha già dichiarato di "interesse pubblico" per la città, un sostanziale via libera, anche perché i club hanno rinunciato a volumetrie aggiuntive (0,51 la precedente richiesta), accettando l’indice già previsto nel Pgt per l’area di San Siro: 0,35.

In un post sul profilo Facebook del Comitato “Sì Meazza’’ guidato dall’ex vicesindaco Luigi Corbani, infatti, si legge: "Le scarse motivazioni adottate, la procedura seguita dal 2019, con l’accelerazione di questo mese, prestano il fianco a ricorsi al Tar, alla Corte dei Conte per danno erariale, e aprono la strada ad una udienza pubblica, al referendum, che sarà cosa ben diversa da quella che immagina il sindaco e chi sostiene questa operazione immobiliare finanziaria". Intanto all’elenco degli aderenti del Comito si sono aggiunti Roberto Donadoni, ex calciatore del Milan ed ex allenatore della Nazionale, e Federico Jaselli Meazza, il nipote dell’ex fuoriclasse dell’Inter e della Nazionale Giuseppe Meazza, a cui lo stadio di San Siro è stato intitolato nel 1980. Corbani, intanto, annuncia che sabato mattina al Teatro Elfo Puccini di corso Buenos Aires si svolgerà un’assemblea del Comitato “Sì Meazza’’ per fare il punto della situazione e annunciare le prossime mosse.Il sindaco Sala, però, non sembra avere nessuna intenzione di fare dietrofront sul progetto rossonerazzurro: "La mia posizione è che sono disponibile a discutere sul come (realizzare il progetto dei club, ndr ), ad esempio sul come utilizzare gli oneri di urbanizzazione, ma non su stadio sì o stadio no. Se poi vogliono fare un referendum, è nella disponibilità dei consiglieri. Ma qui ne parliamo senza il terzo incomodo, cioè i club. Lo stadio è fatto per squadre. Il dibattito pubblico voluto dai Verdi? Per ora è bloccato a causa del regolamento, ma le formule del dibattito possono essere varie".

A proposito di dibattito pubblico, stoppato per motivi tecnici dagli uffici del Comune, il capogruppo di Europa Verde Carlo Monguzzi propone ai gruppi in Consiglio comunale di "andare avanti lo stesso, anche se c’è il parere negativo degli uffici. Intanto possiamo eliminare il codicillo del regolamento sulla partecipazione che impedisce di fare il dibattito pubblico su San Siro". Il capogruppo del Pd Filippo Barberis, però, non ci sta: "Bisogna trovare un percorso di legittimità per avviare il dibattito pubblico. Detto questo, restiamo favorevoli alla partecipazione dei cittadini. Monguzzi dice che la politica è sovrana? Sì, ma non sulla legge". Chiosa Enrico Fedrighini (lista Sala): "In attesa del dibatitto pubblico, iniziamo come Consiglio a fare il lavoro necessario per affrontare il tema stadio in modo adeguato".

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