M.V.
Cronaca

Milano, ecco il primo spritz bar: fra i soci la nipote di Elio Fiorucci

I gestori Filippo Bosio e Marina de Bertoldi si lanciano nell’avventura della movida color arancione

Marina de Bertoldi davanti all'Orange Spritz bar

Milano - "Abbiamo 16 varianti di spritz. Anzi, diciamo "tipi" e non varianti, visti i tempi che corrono". Filippo Bosio (57 anni) ha aperto lo scorso 14 febbraio, insieme a Marina de Bertoldi (52), "Orange Spritz bar", primo dle genere a Milano, in via Tadino 4, nel cuore di Porta Venezia. "Questo è il negozio pilota. L’intenzione è allargarci, man mano, ad altri quartieri". Alla base c’è l’idea di abbinare i liquori classici con le bollicine del Prosecco, rigorosamente alla spina come da tradizione, ma anche quella di "riportare il prezzo dello spritz alla portata di tutti: 3,50 euro per il bicchiere più piccolo e 5 per il formato più grande".

E si può scegliere tra 16 "tipi": c’è il Laguna Blu con il curaçao, il Pinky con il liquore al passion fruit, il Milano con il cynar, il China Mon Amour con il China Martini e tanti altri. Accanto agli spritz, i cocktail tradizionali. La cucina interna prepara piadine, toast e pizze cucinate su pietra refrattaria nel forno. "Mio padre – continua Bosio – è veneto di origini austriache ed è sempre stato appassionato di liquori. Mi piaceva l’idea di recuperare le sue passioni mescolando così tradizione e innovazione". La pandemia "mi ha fatto capire che era arrivato il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Nella vita ho sempre lavorato in azienda (ero amministratore delegato) e adesso, pur non avendo gettato via del tutto la vita di prima, voglio dedicarmi a questa nuova attività imprenditoriale".

Al suo fianco Marina de Bertoldi, nipote di Elio Fiorucci, che gestisce il marchio di famiglia Love Therapy e che ha aggiunto "pure lo spritz tra le tante attività", dice lei stessa. Di “Orange Spritz bar“ cura la promozione, la parte grafica e la diffusione social. Per vestire il locale "ci siamo ispirati al glamour dei discoclub anni ’80, esclusivo e nello stesso momento inclusivo". La vetrata circondata da led arancioni fa da contraltare al bancone vintage. Il soffitto è pieno di piccole lampade rossastre che ricordano la forma del bicchiere. "La pandemia è stata tremenda ma ha anche spinto le persone a guardarsi dentro. Noi siamo qui e creiamo qualcosa di bello. Portiamo avanti una scelta coraggiosa". Simbolico il fatto che la spritzeria sia nata sulle ceneri di un altro locale, che il Covid ha costretto a chiudere: un negozio di Bubble tea gestito da ragazzi asiatici. Ora si va avanti, verso un orizzonte arancio.