Spese teleriscaldamento, Iva tagliata dal 22% al 5%: "Battaglia vinta da Milano"

Ugliano di Ambiente ed Energia: risultato importante dopo la petizione popolare

Impianto di teleriscaldamento

Impianto di teleriscaldamento

La battaglia è partita da Milano e tra domenica e ieri ha visto una positiva conclusione a Roma, in Parlamento. L’altro ieri, infatti, il ministro dell’Economica Giancarlo Giorgetti, durante la seduta della commissione Bilancio della Camera sulla manovra, ha annunciato che "per il caro energia diversi emendamenti sollecitavano quella che era ritenuta e che anche noi abbiamo ritenuto un’ingiustizia, il trattamento di sfavore per il teleriscaldamento, per cui è prevista la riduzione dell’aliquota Iva al 5% per il primo trimestre 2023". In pratica una riduzione dal 22% al 5%, come chiesto nei mesi scorsi da una serie di enti milanesi, dal sindacato degli inquilini Sicet all’associazione Ambiente ed Energia. Sì, perché nel capoluogo lombardo il problema era rilevante: gli utenti del teleriscaldamento sono circa 223 mila e riguarda 25 mila famiglie, molte delle quali residenti in quartieri popolari.

Il taglio dell’Iva dal 22% al 5% soddisfa Aldo Ugliano, presidente dell’associazione Ambiente ed Energia ed ex consigliere comunale del Pd ed ex presidente del Municipio, che in una nota, spiega: "Il ministro Giorgetti ha annunciato in sede di Commissione Bilancio della Camera la riduzione dell’Iva al 5% per gli utenti del teleriscaldamento fino a marzo 2023. Si tratta di un primo risultato importante della battaglia condotta dall’associazione Ambiente ed Energia, dal Sunia, dal Sicet e dal Coordinamento dei comitati milanesi attraverso una petizione popolare che ha raccolto già migliaia di firme. Si giunge a questo risultato dopo i pronunciamenti di Arera (Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente), del Consiglio Comunale di Milano, del Consiglio Regionale della Lombardia e della Lettera dei Sindaci di Milano, Torino, Brescia, Bergamo e Varese al precedente Governo". Ugliano, subito dopo, aggiunge: "Continueremo la nostra battaglia per trasformare la riduzione dell’Iva da contingente ed emergenziale ad un’aliquota ordinaria pari a quella del gas per sottrarre decine di migliaia di famiglie dalla tagliola attuale del 22% finora corrisposta, che funzionando da effetto moltiplicatore di bollette alle stelle, rende ancor più esose le tariffe del teleriscaldamento".

In Parlamento, intanto, c’è chi rivendica la vittoria in aula per la riduzione dell’Iva, sia dai banchi della maggioranza che da quelli dell’opposizione, perché gli emendamenti su questo tema, come spiegato sopra da Giorgetti, erano "diversi". La deputata della Lega Laura Cavandoli afferma: "Ringrazio Salvini e Giorgetti per avere dato corso a una richiesta che portavamo avanti da tempo e che riguarda per oltre il 60% utenze residenziali. Una battaglia che coinvolge 331 reti di teleriscaldamento, distribuite in 282 Comuni, con la Lombardia al primo posto per estensione delle reti e le città di Torino, Brescia e Milano con la maggiore volumetria allacciata". L’europarlamentare del M5S, intanto, nota: "Sul teleriscaldamento abbiamo vinto una battaglia. Il Governo, per stessa ammissione di Giorgetti, ha accolto diversi emendamenti presentati sia alla Camera che al Senato dal Movimento 5 Stelle e ha proposto di ridurre l’aliquota Iva al 5% sanando una beffa che vedeva centinaia di migliaia di cittadini, residenti soprattutto nel Nord".

M.Min.

 

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