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'Le Cavallerizze', apre un nuovo spazio espositivo in centro a Milano

Un'area polifunzionale di circa 1.800 metri quadrati frutto di un importante intervento di recupero architettonico di due scuderie e un centro il maneggio, costruiti su quelli che erano i giardini dell'ex monastero Olivetano che oggi ospitano il Museo nazionale della scienza e della tecnologia

'Le Cavallerizze'

Milano, 14 marzo 2016 - Novità nel mondo della cultura a Milano: nasce un nuovo spazio museale nel centro della città. Si tratta delle "Cavallerizze", un'area polifunzionale di circa 1.800 metri quadrati frutto di un importante intervento di recupero architettonico di due scuderie e un centro il maneggio, costruiti attorno alla metà dell'Ottocento su quelli che erano i giardini dell'ex monastero Olivetano che oggi ospitano il Museo nazionale della scienza e della tecnologia, uno dei poli culturali più importanti del capoluogo lombardo.

Si tratta di strutture (che affacciano su via Olona e guardano il cortile dove è esposto il sottomarino Toti) che furono parzialmente distrutte dai bombardamenti del 1943 e che, dopo aver ospitato nel 1957 la civica siloteca Cormio (trasferita poi al Civico museo di storia naturale), erano stati adibiti a depositi fino a quando il degrado non ne aveva compromesso definitivamente l'agibilità. Le "Cavallerizze" tornano a nuova vita grazie a un finanziamento di 4,2 milioni di euro del ministero dei Beni e delle attività culturali e a quello di 1,8 milioni di euro del Museo nazionale della scienza e della tecnologia. Il recupero funzionale dei volumi esistenti e la ricostruzione di quelli demoliti durante la guerra sono stati realizzati dall'architetto Luca Cipelletti.  Lo spazio sarà aperto al pubblico in occasione della "XXI esposizione internazionale Triennale di Milano", l'evento espositivo dedicato al design che si terrà in città dal 2 aprile al 12 settembre 2016, con la mostra temporanea "Confluence" e proponendo, durante i weekend, il programma educativo "Fai da tech" rivolto a giovani e famiglie.

"Questo spazio ci consentirà di essere un soggetto ancora più attrattivo e inclusivo nel panorama culturale cittadino, nazionale e internazionale, ospitando grandi mostre, installazioni ed eventi" ha annunciato il direttore generale del Museo nazionale della scienza e della tecnologia, Fiorenzo Galli, spiegando che "questo intervento ha una valenza architettonica, urbanistica, sociale e si inserisce nel processo di rinnovamento del Museo, in corso negli ultimi quindici anni". "Il progetto delle Cavallerizze si sviluppa nella cornice di una più ampia idea di rinnovamento e coinvolgerà anche le aree esterne e la piazza adiacente" ha proseguito il direttore, sottolineando che "in questo quadro si colloca una più ampia idea di riorganizzazione delle aree espositive e dei servizi museali e in particolare il futuro trasferimento dell'ingresso del museo da via San Vittore a via Olona".

"Il recupero delle Cavallerizze restituisce alla città di Milano un edificio storico di grande importanza e al Museo nazionale della scienza e della tecnologia un nuovo spazio polifunzionale in grado di ospitare eventi culturali di grande rilevanza ed incrementare l'attrattività e la fruizione di una struttura che già oggi rappresenta il più importante museo tecnico-scientifico in Italia" ha affermato il sottosegretario ai Beni culturali e al turismo, Antimo Cesaro, aggiungendo che "si è trattato di un intervento di restauro innovativo sia a livello progettuale, grazie ad una efficace triangolazione tra segretariato generale del MiBACT, soprintendenza e museo stesso con l'ottimizzazione di tempi e risorse a disposizione, sia a livello di finanziamenti, con fondi del ministero affiancati da sponsor privati che hanno creduto nella bontà del progetto".

"Dal punto di vista architettonico - ha spiegato Marco Edoardo Minoja, segretario regionale del ministero dei Beni culturali per la Lombardia - il tema fondante del progetto di recupero è quello di ricostruire, con linguaggio contemporaneo, le parti mancanti e di conservare, con le tecniche proprie del restauro, l'integrità delle parti originarie col loro carattere di autenticità, ponendo nuovo e manufatto storico in stretta relazione e valorizzazione reciproca".  "Il primo pensiero fatto come architetto non è stato quello di valorizzare il preesistente integrandolo con un progetto di architettura contemporanea" ha dichiarato l'architetto dello Studio AR.CH.IT, Luca Cipelletti, che ha proseguito spiegando che "l'obiettivo era quello di creare un vero e proprio sistema integrato alla realtà del Museo, che permettesse all'insieme di godere di un rinnovato valore." "Si è operato per sottrazione - ha continuato - un volume di taglio, impostato sull'asse storico dell'edificio monastico, propone un lungo percorso prospettico, di circa ottanta metri, che un domani diventerà l'ingresso principale al Museo. Gli ambienti delle Cavallerizze vengono messi in relazione modificando la percezione dello spazio, rivelandone altre dimensioni e possibilità".