Sempre più studenti con disabilità, ma i docenti abilitati al sostegno non sono sufficienti a coprire il fabbisogno. "Quest’anno ci sono 4mila posti vacanti solo alla primaria al termine della mobilità – sottolinea De Conca, Flc Cgil Lombardia – sono tantissimi. La ragione principale è il percorso di formazione, perché non riesce a soddisfare il fabbisogno". Un problema cronico, fotografato anche dall’Istat nel rapporto 2025 sull’inclusione scolastica (riferito al 2023-2024).
In Lombardia, gli insegnanti di sostegno selezionati dalle liste curriculari sono, infatti, il 36,8%: significa che meno di 4 su 10 sono effettivamente abilitati a svolgere questo ruolo. Alle primarie, la percentuale sale al 38,9%, alle secondarie di I grado al 41,6%, mentre nell’infanzia la quota è del 37%, alle superiori siamo al 25%. Le percentuali lombarde sono quanto meno migliori del dato nazionale, anche se lo scenario non può tranquillizzare. Peggiore della media italiana è invece il rapporto tra alunni e assistenti all’autonomia ed alla comunicazione: in Lombardia è di 3,2, mentre la media italiana è di 4 (4,3 quella del Nord).
Decisamente meglio la dotazione informatica: in Lombardia, il 78,3% delle scuole primarie, il 79,4% delle medie e il 68,8% delle superiori hanno postazioni informatiche adattate, adibite all’integrazione scolastica. Restano, però, ancora molte barriere fisiche e non solo. Dall’indagine Istat, risulta che il 37,6% delle scuole lombarde non è accessibile (ma c’è anche un 15,7% che non ha risposto); l’80,9% ha barriere sensoriali per minori ciechi o ipovedenti; il 65% presenta barriere per sodi e ipoacusici. In crescita anche gli studenti con bisogni educativi speciali (esclusi i minori con disabilità), che in Lombardia sono l’11,9%.
F.P.