Soldi per il capannone di Cormano Comune e Lfc chiedono i danni

Secondo i pm con l’operazione sono stati "drenati" 800mila euro dalle casse pubbliche

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Con la richiesta di essere parti civili ai fini del risarcimento dei danni avanzata da parte sia di Fondazione Lombardia Film Commission sia del Comune di Milano ha preso il via davanti al gup Guido Salvini il processo con rito abbreviato nei confronti dei due revisori contabili della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, imputati per la vicenda della compravendita del capannone di Cormano, nel Milanese, con la quale sarebbero stati drenati, per l’accusa, 800mila euro di fondi pubblici. I due professionisti, accusati di peculato e altri reati, e difesi dall’avvocato Piermaria Corso, non si sono presentati in aula.

Ieri si sono affrontate le questioni preliminari e le costituzioni delle parti civili. Il procedimento sarà rinviato a maggio per gli interventi del procuratore aggiunto Eugenio Fusco e del pm Stefano Civardi.

Comune e Lfc sono già parti civili nel processo con rito ordinario nei confronti dell’imprenditore Francesco Barachetti, iniziato la scorsa settimana. La difesa di Di Rubba e Manzoni, nel corso dell’udienza, ha depositato una memoria per ribadire che il prezzo della compravendita del capannone era congruo. Per la Procura però l’accusa di peculato non riguarda la cifra pagata da Lfc per l’immobile, bensì il fatto che il denaro era stato incassato dai professionisti attraverso un sistema di società che porta anche all’estero. Alla prossima udienza interverranno il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi che concluderanno la loro discussione con le richieste di condanna.

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