Indagine su Visibilia, società fondata dal ministro Daniela Santanchè. Tutte le contestazioni dei pm

Gli inquirenti lavorano sull’ipotesi di falso in bilancio. Fra gli accertamenti anche due consulenze in cui si parla di “bilanci inattendibili” e “irregolarità estremamente tramamente significative”

Daniela Santanchè

Daniela Santanchè

L’inchiesta, rivelata dalla trasmissione Rai Report, può minare la stabilità del governo, dato che vede coinvolta una sua esponente di primo piano. Si tratta dell’indagine a carico della ministra del Turismo Daniela Santanchè e di altre persone, in cui si ipotizzano i reati di falso in bilancio e bancarotta (ipotesi, quest’ultima, che dovrebbe però essere cancellata). Al centro degli accertamenti della procura di Milano ci sono i conti della galassia di società appartenenti al gruppo Visibilia, quotato in borsa. Un soggetto fondato dalla responsabile milanese di Fratelli d’Italia, rimasta come socio di maggioranza fino al 2022.

Gli esiti delle consulenze

Nell’ambito dell’inchiesta la procura di Milano ha commissionato due relazioni al suo consulente Nicola Pecchiari, commercialista e docente della Bocconi. Dure le parole utilizzate dallo specialista nei documenti consegnati agli inquirenti, dove si parla di “bilanci inattendibili” che hanno “ritardato l'emersione di un dissesto patrimoniale”, “irregolarità estremamente significative”, “situazione paradossale”  e deficit “occultato”.

Diverse le presunte anomalie segnalate nelle consulenze. Per esempio, sin dal 2014, Visibilia Editore Spa, aveva messo a consuntivo “perdite significative, evidenziando risultati negativi già a livello di reddito operativo”. Ma nonostante questo erano stati predisposti “piani industriali ottimistici” con “previsioni reddituali” che “non erano mai rispettate e vi erano sempre significativi scostamenti negativi tra i risultati previsionali e quelli” indicati nel consuntivo.

La raccolta pubblicitaria

“Alla crisi reddituale di Visibilia Editore – si legge nell’analisi elaborata da Pecchiari – si affianca quella della società Visibilia Srl, la cui attività di raccolta pubblicitaria è complementare a quella della casa editrice” e che “al 31 dicembre 2016... evidenziava all'attivo diverse poste che non potevano essere iscritte” e dunque, ha “occultato il deficit patrimoniale... differendo l'eliminazione di gran parte” dei crediti “agli esercizi 2019 e 2020, di fatto dopo aver posto in essere il conferimento del ramo d'azienda nei confronti di Visibilia Concessionaria Srl”.

In merito a Visibilia Srl, oltre a “irregolarità estremamente significative”, la relazione sottolinea come nell'ultimo esercizio "prima del conferimento effettuato nel 2019 a favore della neocostituita Visibilia Concessionaria Srl, il patrimonio netto rettificato...fosse già negativo per oltre 8,2 milioni di euro” e quattro anni prima per 5,4 milioni.

Per questo viene messa in luce “una situazione paradossale, ovvero di come sia stato possibile, per una conferente con un patrimonio netto negativo di oltre 8 milioni trasferire un ramo d'azienda valutato positivamente, tanto da consentire alla conferente medesima di rilevare una plusvalenza di 2.971 euro e alla conferitaria di iscrivere un avviamento di pari importo”.

Infine, nella relazione si precisa che i debiti trasferiti da una all'altra società del gruppo “sono stati accollati da parte di Daniela Garnero Santanchè la quale, oltretutto, è anche impegnata sia personalmente sia per il tramite della società Immobiliare Dani Srl” della quale “non è neppure nota una situazione patrimoniale aggiornata”.

Verso un alleggerimento delle contestazioni?

Intanto, in merito ai procedimenti in corso davanti al Tribunale fallimentare, l'Agenzia delle Entrate dovrà sciogliere la riserva sulla proposta di Visibilia srl in liquidazione di transare con un versamento di 1 milione e 200 mila euro spalmato in 10 anni.

In caso di riposta positiva la Procura dovrebbe revocare l'istanza di fallimento, come è già accaduto nei mesi scorsi con Visibilia Editore e Visibilia Holding (entrambe hanno ripianato la loro situazione debitoria), con la conseguenza di un alleggerimento delle contestazioni in quanto cadrebbe l'accusa di bancarotta.

Le parole del ministro

L’apertura del vaso di Pandora ha riscaldato il clima politico, con le opposizioni in prima linea a chiedere un chiarimento al ministro e la maggioranza a difenderla dagli attacchi. “Sono venti anni che faccio politica, e la mia faccia ce l'ho sempre messa. Se sarà formalizzata la richiesta che devo andare a riferire in Parlamento, sarò fiera e orgogliosa di farlo”, ha detto la ministra del Turismo Daniela Santanché. 

L’esponente del governo, infine, ha puntualizzato di non aver ricevuto un avviso di garanzia e dunque, ha affermato, "non capisco come si possa parlare di rinvio a giudizio".

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