Massimiliano Mingoia
Cronaca

Smart working, il dibattito continua: il Comune annuncia risultati positivi

Sala critico, ma la Tajani resta tra i sostenitori del lavoro agile: oggi il bilancio dei mesi di lockdown De Chirico (FI) in pressing: la Giunta mostri i numeri. I sindacati: pregi e difetti, serve una mediazione

Il sindaco lo critica, i sindacati invocano un accordo che ne valuti i pregi e i difetti, l’opposizione chiede che venga chiarito, numeri alla mano, l’utilizzo che se n’è fatto in Comune. Lo smart working continua a dividere la città. Dopo l’affondo polemico del primo cittadino Giuseppe Sala in un videomessaggio di venerdì mattina ("lo smart working ci ha insegnato molto, ma è arrivato il momento di tornare a lavorare, perché l’effetto grotta, del lavorare a casa, presenta i suoi pericoli"), le reazioni non sono mancate. Reazioni politiche, sindacali e della società civile. A favore e contro.

Il messaggio di Sala puntava a sensibilizzare l’opinione pubblica su due rischi del lavoro agile: la difficoltà delle attività commerciali milanesi con la città, in particolare il centro storico, vuoti anche a causa della chiusura degli uffici e la strategia di alcune grandi aziende che potrebbero utilizzare il lavoro “domestico’’ per mettere in atto piani di ridimensionamento dei dipendenti e delle sedi di lavoro. Il messaggio complessivo, però, è passato in secondo piano, perché le parole "tornare a lavorare" hanno provocato irritazione nelle parti sociali e nell’opinione pubblica: sembravano sottintendere che chi è in smart working lavori poco o nulla. Una tesi in parte fraintesa che la Giunta comunale proverà a riequilibrare oggi, numeri alla mano, come richiesto anche da un’interrogazione depositata ieri dal consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico, in cui chiede lumi all’esecutivo di Palazzo Marino sul futuro del lavoro agile per i dipendenti comunali. Oggi alle 14.30, infatti, è in programma una conferenza stampa in streaming con gli assessori Cristina Tajani (Lavoro), Roberta Cocco (Trasformazione digitale) e Lorenzo Lipparini (Partecipazione), che presenteranno la ricerca “Effetti dello smart working sul personale del Comune di Milano”. Da quanto si apprende, i risultati presentati saranno estremamente positivi per l’amministrazione: ad esempio, i dipendenti di alcune direzioni comunali, in questi mesi di lavoro da casa, sono riusciti a smaltire le pratiche che erano ancora in arretrato. La Tajani insiste e resta tra i sostenitori dello smart working. Già venerdì, dopo le dichiarazioni del sindaco, l’assessore aveva subito voluto chiarire che "no, non è stata una lunga vacanza, ma cosa diventerà il lavoro agile dipende dalle scelte che facciamo oggi" e precisare di "non condividere appieno alcuni passaggi" del ragionamento di Sala.

Nel frattempo si è aggiunta la presa di posizione delle sigle sindacali che rappresentano i dipendenti comunali, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Csa e Rsu: "Il lavoro agile non è una parentesi, terminata la quale bisogna tornare indietro, ma è un’esperienza su cui va aperto un confronto per definire le modalità organizzative. È una modalità nuova di lavoro con pregi e difetti. Sarà compito della contrattazione sindacale valorizzarne i pregi e cancellarne i difetti".