Coronavirus, sindacati in protesta davanti alla Regione: "Le Rsa non sono ospedali"

I manifestanti chiedono un nuovo 'Patto per la salute"

Sindacati in protesta davanti alla Regione Lombardia

Sindacati in protesta davanti alla Regione Lombardia

Milano, 16 giugno 2020 - Lavoratori delle Rsa, pensionati e sindacalisti hanno manifestato, in rispetto delle norme anti-Coronavirus, davanti a Palazzo Lombardia per chiedere un nuovo ‘Patto per la salute’.

“Le Rsa non sono ospedali!” e “Testimoni della strage nelle Rsa: oltre 6.000 vittime tra gli anziani” gli slogan scanditi nel corso della mattinata. “Sarebbe stato necessario – hanno detto Cgil, Cisl e Uil Lombardia – che Regione Lombardia si occupasse dei circa 60.000 anziani ospiti nelle Rsa lombarde, le persone più fragili e a rischio, così come di tutti gli operatori del comparto socio sanitario, per tenere l’epidemia fuori dalle strutture o per individuare i casi di infezione e limitare il contagio. Non è stato così”.

Alle Rsa, hanno ricordato i sindacati, sono stati dati protocolli di sicurezza “inapplicabili e inapplicati”: “per tardive e scarse forniture sia di dispositivi di protezione, sia di test per il personale e gli ospiti”, per difficoltà di “attuare soluzioni organizzative anti-contagio, con procedure di sicurezza e di isolamento dei sintomatici” e per “insufficienti dotazioni organiche che si sono ulteriormente ridotte durante l’emergenza a causa della diffusione del contagio tra il personale delle Rsa”.

Regione Lombardia. ricordano le sigle sindacali, ha preteso che gli ospiti sintomatici sopra i 75 anni fossero curati nelle stesse Rsa, deliberando anche di trasferirvi i pazienti ospedalieri positivi al Covid-19. Per gli anziani a casa propria, con o senza sintomi da Covid-19, oppure con scompensi per altre patologie che avrebbero richiesto cure in ospedale, le cose non sono andate meglio, perché nemmeno si è realizzato un adeguato potenziamento nel territorio dell’assistenza domiciliare e della continuità assistenziale, peraltro insufficiente anche prima dell’emergenza epidemica.

“Ci sono state –concludono Cgil, Cisl e Uil Lombardia – responsabilità rispetto all’esercizio delle funzioni di indirizzo, controllo e gestione delle Rsa che vanno considerate e sarà compito dell’Autorità Giudiziaria accertare e della politica rimediare. Ma, prima di tutto, non si devono ripetere gli stessi errori, non vogliamo Rsa trasformate in hospice o “lazzaretti” per anziani e nemmeno in reparti ospedalieri. L’anziano che si ammala di Covid-19 deve essere curato in ospedale. Con l’ultima delibera Regione Lombardia si è dovuta correggere”

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