Silvia Romano è in Italia, l'abbraccio con i familiari. Presto tornerà a Milano / FOTO

Prima di tornare a casa la cooperante, rimasta 18 mesi nelle mani dei rapitori, sarà sentita dai pm di Roma

Silvia Romano è tornata in Italia

Silvia Romano è tornata in Italia

Milano, 10 maggio 2020 - Puntuale come previsto, è atterrato alle 14 all'aeroporto militare di Ciampino l'aereo che ha riportato in Italia Silvia Romano, la volontaria, rapita 18 mesi fa in un villaggio del Kenya. La cooperante è stata liberata ieri, dopo un anno, cinque mesi e venti giorni di angoscia, in una zona non lontana dalla capitale della Somalia.

L'abbraccio con i familiari

Momenti di grande commozione quando Silvia - coperta da una veste verdina e con la mascherina d'ordinanza, è uscita dal portellone dell'aereo. Ha salutato tutti, ha sorriso e subito è corsa ad abbracciare i familiari. Ad attenderla all'aeroporto anche il premier Giuseppe Conte e il ministro Di Maio, che indossava una mascherina con il tricolore. La giovane si è fatta fotografare, sorridente, con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e i suoi familiari. Poi ha di nuovo abbracciato i genitori, visibilmente commossi, e la sorella.

Tampone anti covid

Appena arrivata a Roma Silvia Romano è stata sottoposta, secondo quanto si apprende, al test sul coronavirus prima di proseguire verso la caserma del Ros dove sarà sentita dai pm di Roma,  per cercare di ricostruire tutte le fasi del rapimento, il 20 novembre 2018 da parte di un commando armato di fucili e granate, l'ipotesi della sua conversione all'Islam, e le successive fasi del rilascio.

La conversione all'Islam

"E' vero, mi sono convertita all'Islam. Ma è stata una mia libera scelta - ha chiarito Silvia Romano -, non c'è stata nessuna costrizione da parte dei rapitori che mi hanno trattato sempre con umanità. Non è vero invece che sono stata costretta a sposarmi, non ho avuto costrizioni fisiche né violenze". 

"Grande rispetto per ciò che Silvia Romano ha vissuto e per ogni sua decisione". Lo ha detto don Enrico Parazzoli, parroco di Casoretto, quartiere di Milano dove vivono i genitori di Silvia, invitando al massimo rispetto nei confronti di una persona che "per un lungo anno e mezzo ha rischiato ogni giorno la vita, chiedendosi quotidianamente se avrebbe visto il domani".  Il monito del sacerdote è rivolto soprattutto all'eccessivo clamore dato ad una ipotetica conversione di Silvia all'Islam: "Nessuno di noi sa cosa significhi essere rapiti, essere in una costrizione psicologica, e poi il concetto di conversione per l'Islam è più contrattuale, è una sorta di contratto: ti impegni ad osservare determinate regole e questo ti garantisce una sorta di protezione. Che ne sappiamo noi se magari le hanno detto 'o ti sposi o te ne facciamo di tutti i colori'? Su questa cosa ci vuole silenzio di chi non sa e rispetto".

Flash mob e applausi a Casoretto

L'abbraccio simbolico di tutta Milano con un flash mob al Casoretto, il quartiere alla periferia est di Milano dove Silvia Romano vive con la madre. I vicini di casa hanno appeso messaggi di benvenuto alle finestre e applaudito a lungo dai balconi mentre le campane suonavano a festa per il rientro in Italia di Silvia.  

Messaggi ai balconi per Silvia Romano
Messaggi ai balconi per Silvia Romano

Il premier Conte: "Lo Stato c'è sempre"

"Siamo davvero lieti di aver dato il benvenuto a Silvia in un momento di grande difficoltà che il Paese sta vivendo, questo è anche un grande segnale di speranza e di fiducia, che lo Stato c'è, c'è sempre, e non si lascia mai distrarre da tutti quelli che sono i suoi compiti, compiti su tutti i fronti", ha detto il premier Giuseppe Conte. Poi ha continuato: "Eravamo ormai in dirittura finale da qualche mese, ma sono notizie che vanno sempre mantenute nel massimo della riservatezza". 

Di Maio: "Lavoreremo per portare a casa altri italiani"

"Ringrazio, anche al nome del ministero degli Esteri, tutte le persone che hanno lavorato per riportare Silvia Romano in Italia, che torna in Italia nella giornata della festa della mamma, e quindi un augurio speciale alla mamma di Silvia e un saluto a tutte le mamme, ai genitori degli altri cittadini che purtroppo sono ancora in uno stato di prigionia all'estero. Lavoreremo, come abbiamo lavorato, per Silvia Romano, per riportarli a casa", ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "Lo Stato non lascia indietro nessuno, e il lavoro fatto dalla Farnesina, dall'intelligence, dal presidente del Consiglio, e' un lavoro che continuera'", ha aggiunto.

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