Silvia Romano ai musulmani d’Italia: "Grazie per il vostro affetto"

Da via Padova parte una petizione, raccolte finora 32mila firme. Hanno aderito tutte le comunità straniere: "Restiamo umani, più rispetto"

L’arrivo al Casoretto di Silvia Romano

L’arrivo al Casoretto di Silvia Romano

Milano, 16 maggio 2020 - Silvia Romano, la giovane cooperante rapita in Kenya e rimasta nelle mani di un feroce gruppo di terroristi somali per 18 mesi ha risposto su Facebook a un video-messaggio postato dai musulmani d’Italia in cui le hanno espresso solidarietà e affetto per la sua liberazione. "Assalamualaikum wa rahmatullahi, a tutti voi che Allah vi benedica per tutto questo affetto che mi state dimostrando. Grazie a Dio, grazie grazie!!!!! È bellissimo questo video, è un’emozione grande. Ciao fratelli! A presto in sha Allah!", ha commentato la 24enne sotto il post del video pubblicato sulla pagina del sito d’informazione laluce.news.

Proprio nei giorni scorsi anche Ali Abu Shwaima, il presidente del Centro Islamico di Milano, aveva aperto le porte alla cooperante. "Se Silvia vuole venire in moschea è libera di farlo, la moschea è aperta a tutti, musulmani e non musulmani. Silvia sarebbe la benvenuta, come tutti. A qualsiasi musulmano io dico benvenuto" E ancora: "Non c’è alcuna regola da seguire o linee guida per chi, come Silvia, ha deciso di abbracciare la religione islamica. "Ci sono i libri - spiega Ali Abu Shwaima - c’è il Corano, oggi disponibile anche online, ed è tradotto in italiano. Può studiare da sola oppure venire in moschea se ha delle cose da chiarire o approfondire". Ancora presto per dire cosa farà la giovane Silvia, per ora vuole solo trovare un po’ di serenità insieme alla famiglia. E per lei è partita una raccolta di firme, sono oltre oltre 32mila quelle raccolte a sostegno della petizione lanciata dall’associazione "Restiamo Umani" per chiedere il rispetto di Silvia. Il quartiere di via Padova si sta mobilitando in sua difesa. La raccolta firme sta avvenendo porta a porta e tutti stanno firmando, compreso le comunità straniere del quartiere più multietnico di Milano. Anche la Casa della Cultura musulmana ha aderito.

Questa serenità pare che la famiglia Romano se la stia lentamente conquistando. L’altra sera tre egiziani le hanno dedicato una serenata con la chitarra, un gesto pacifico, ben diverso dagli insulti e dal lancio della bottiglia della scorsa notte. Anche se su quell’episodio ritenuto "intimidatorio" è lo zio Alberto Fumagalli che toglie ogni dubbio, confermando le ipotesi degli investigatori. "Una ragazzata che non ha ci ha fatto paura. Le telecamere all’angolo della via riprendono due giovani con lo scooter, ubriachi, che lanciano una bottiglia di birra vuota in aria". Di telecamere nelle vie che costeggiano il condominio ce ne sono 12, ripreso in viso anche l’egiziano che due notti fa si è infilato nel palazzo cercando Silvia. Sul fronte investigativo, l’aggiunto, capo dell’Antiterrorismo Alberto Nobili, spiega che gli insulti provengono quasi tutti da profili fake. Al momento non ci sono iscrizioni nel registro degli indagati.  

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