Sicurezza, la priorità di Gabrielli: "Lotta ai reati predatori in strada"

Il delegato del sindaco: a Milano non c’è un’emergenza, ma la giusta attenzione. Bisogna portare più agenti sul territorio, c’è un importante piano di assunzioni.

Sicurezza, la priorità di Gabrielli: "Lotta ai reati predatori in strada"

Sicurezza, la priorità di Gabrielli: "Lotta ai reati predatori in strada"

Torna a parlare di sicurezza a Milano, proprio nel giorno del Santo Patrono della città, Sant’Ambrogio. Franco Gabrielli, delegato del sindaco Giuseppe Sala alla Sicurezza e alla Coesione sociale, ex capo della Polizia di Stato, si presenta negli studi di “Tagadà“, il programma pomeridiano La7, per esprimere le sue opinioni non solo sulla situazione nel capoluogo lombardo, ma anche sulle ultime proposte legislative del Governo Meloni sul fronte della sicurezza. Ma partiamo da Milano. C’è da preoccuparsi, c’è un allarme in corso su reati, violenze e denunce? Gabrielli nega: "Non c’è un’emergenza sicurezza a Milano. C’è un’attenzione sul tema, attenzione testimoniata dal sindaco Giuseppe Sala con un importantissimo piano di assunzioni nella Polizia locale".

Il delegato del primo cittadino si riferisce ai 500 vigili urbani in più che Palazzo Marino vuole assumere entro il 2026. Gabrielli, subito dopo, indica le priorità di intervento: "Credo che i temi più importante riguardino i reati predatori violenti su strada, il mettere in strada il maggior numero di agenti possibile, che il cittadino abbia la sensazione di essere in una condizione protetta e che tutto funzioni in strettissimo collegamento tra Polizia di Stato e Polizia locale".

L’ex capo della Polizia, poi, boccia la legittima difesa in versione Lega, dopo una recente condanna: "La legittima difesa dev’essere legittima, nel senso che non deve essere una prosecuzione di giustizia che ognuno di noi fa, credo che questo metta in discussione la convivenza civile". Già, ma i limiti della legittima difesa sono abbastanza definitiva nell’ultima versione della legge? "Nessuna legge nel nostro ordinamento può consentire a una persona di farsi giustizia da sola. È questo il limite. E i magistrati hanno correttamente interpretato questo limite. La difesa è legittima se è volta a tutelare un bene primario come la vita. Se invece travalica questo limite, mette in discussione le basi dello stato di diritto".

Massimiliano Mingoia