Siccità in Lombardia, agricoltura a rischio. Fontana: "Acqua garantita fino al 9 luglio"

Lunedì 4 luglio il governo probabilmente prenderà una decisione sullo stato di emergenza chiesto dalla Regione

Milano, 1 luglio 2202 - E' ancora emergenza siccità anche in Lombardia, nonostante le piogge dei giorni scorsi.  Per questo, ha detto il presidente della regione Attilio Fontana "lunedì 4 luglio il governo probabilmente prenderà una decisione sullo stato di emergenza chiesto dalla Regione". 

"Manderemo al governo la relazione" sulla situazione in Lombardia, ha spiegato il governatore auspicando che l'esecutivo nella sua scelta "tenga conto di tutte le necessità, sia quelle legate all'uso civile, sia quelle legate all'agricoltura e all'allevamento". Fontana ha tuttavia rassicurato sulla disponibilità di acqua potabile per la popolazione:  "Non abbiamo mai dichiarato che ci siano dei problemi per l'acqua ad uso civile", ma, ha sottolineato, "bisogna cercare di utilizzare l'acqua che abbiamo in molto attento per evitare che ci siano dei problemi per uno dei comparti".

Nel frattempo, "da ieri - ha spiegato sempre il goverantore lombardo - e' operativo l'accordo con il Trentino che ci rilascia 5 milioni di metri cubi d'acqua in piu'" cosi' "contribuisce a mettere in sicurezza quella parte del territorio che pesca dal lago di Idro".Ribadito che non ci sono problemi per l'acqua potabile, ad uso civile, Fontana non ha invece nascosto che per quanto riguarda l'agricoltura, la situazione "se non piove e' preoccupante. Noi possiamo andare avanti fino al 9 luglio". 

La preoccupazione è tanta. Francesco Vincenzi, presidente Anbi, associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio ha detto che "le piogge delle scorse ore non devono trarre in inganno: utili a ristorare il territorio, concedono solo qualche giorno di tregua alla grande siccità, che sta colpendo ampie zone del Paese. A rischio c'è anche la produzione agricola della Lombardia, regione leader per valore economico del settore primario".  "Non solo - ha aggiunto Sandro Folli, presidente di Anbi Lombardia - senza l'irrigazione nelle campagne sarebbero compromessi gli equilibri ambientali dell'intera pianura, compresa la ricarica delle falde sotterranee. La priorità è salvare il primo raccolto e, pur mantenendo severe scelte di razionamento irriguo, è necessario continuare a disporre almeno delle attuali portate dai fiumi, nonostante siano largamente inferiori alle necessità delle colture".

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