DIANDREA GIANNI
Cronaca

Si spegne il sogno del cohousing: Village Navigli a rischio crac

Via Pestalozzi, la società promotrice chiede il concordato per rientrare dai debiti

di Andrea Gianni

Urban Village Navigli era stato presentato nell’ottobre 2017 come "una delle più grandi operazioni di cohousing in Europa e nel mondo", con un progetto firmato dall’archistar Cino Zucchi in via Pestalozzi 18, puntando su una zona in forte espansione a pochi passi dal Naviglio Grande. Del sogno di estendere a Milano un modello nato nel Nord Europa, basato su abitazioni private a basso impatto energetico con ampi spazi e servizi condivisi da nuclei familiari legati dalla stessa filosofia di vita, alla fine del 2020 rimane lo stato di dissesto finanziario della società. La Urban Village Navigli Srl ha chiesto infatti il concordato preventivo, procedura che consente di presentare un piano di rientro dai debiti e trovare un accordo con i creditori per evitare il fallimento. Il giudice Alida Paluchowski, dopo aver accertato sulla base dei documenti aziendali "il presupposto soggettivo di fallibilità e quello oggettivo della ricorrenza dello stato di crisi", ha nominato un commissario giudiziale, Vincenzo Cassaneti, concedendo alla società tempo fino al primo marzo. Problemi finanziari che hanno colpito anche altri progetti di cohousing nati sotto la Madonnina, mentre diverse iniziative sono riuscite a raggiungere la sostenibilità economica.

Dietro il progetto Urban Village Navigli il colosso NewCoh, società promotrice anche del portale cohousing.it che intorno al tema della vita in condivisione ha riunito una community formata da decine di migliaia di persone in Italia. La Srl commissariata conta un capitale sociale di 50mila euro, con le quote divise al 50% fra l’amministratore unico Marco Bolis (responsabile sviluppo di NewCoh, fra i manager di spicco nel mondo del cohousing) e la società Multiservice Immobiliare. Sul sito cohousing.it compare ancora la pagina per raccogliere le "manifestazioni d’interesse" con la promessa di vivere "lontano dal caos con a portata di mano uno dei quartieri più frizzanti di Milano". Un progetto da realizzare anche con gli investimenti iniziali degli acquirenti, futuri membri della comunità: per un bilocale un valore medio di circa 270mila euro, che salgono a 380.000 per un trilocale. Un complesso di 120 appartamenti con la possibilità di nido, palestra, giardino, spazi condivisi per feste e attività culturali nell’area che un tempo ospitava una ex scuola di proprietà del Fondo Scoiattolo di Bnp Paribas. Sulla carta un maxi-investimento, circa 40 milioni di euro previsti secondo il piano del 2017, con sogni in grande che si sono scontrati con la realtà.