REDAZIONE MILANO

Milano, Shevchenko consegna al sindaco Sala la bandiera ucraina firmata da Zelensky

L'ex calciatore del Milan ha ringraziato la città per l'aiuto fornito ai profughi ucraini a un anno dallo scoppio della guerra

Andriy Shevchenko consegna la bandiera ucraina a Beppe Sala

Milano - L'ex calciatore Andriy Shevchenko ha consegnato al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, una bandiera dell'Ucraina firmata dal presidente Volodymyr Zelensky, per ringraziare la città dell'aiuto fornito ai profughi ucraini. La donazione è avvenuta nel corso dell'evento per presentare i risultati del progetto Milano aiuta Ucraina a un anno dallo scoppio del conflitto.

"Sono qui per portare un piccolo messaggio alla comunità di Milano per il sostegno alla nostra comunità ucraina - ha detto l'ex calciatore del Milan - la città ha aperto il suo cuore e le sue case e ha dato tutto il sostegno che serviva al mio popolo. So che la città di Milano è con l'Ucraina". Il presidente Zelensky, oltre a porre la sua firma, ha scritto sulla bandiera la frase 'Glory to Ukraine'. 

Sono 2.194 le persone sostenute direttamente da #MilanoAiutaUcraina, il progetto finanziato dall'omonimo Fondo solidale costituito dalla Fondazione di Comunità Milano su impulso del Comune di Milano, per raccogliere donazioni e sostenere l'accoglienza e l'integrazione dei profughi arrivati in città. Grazie a oltre 350 donatori, tra cui Fondazione Cariplo, è stato possibile raccogliere oltre 1,4 milioni di euro e garantire ai rifugiati ucraini corsi di italiano (circa 600 inserimenti), attività ricreative e sportive per minori, anche in centri estivi (oltre 200 inserimenti), tutoraggio educativo e linguistico (182 interventi), formazione professionale e reskilling (112 contratti di lavoro attivati). Una rete di oltre trenta enti e associazioni hanno collaborato per assistere migliaia di persone ucraine - in larghissima maggioranza donne (il 69,8% del totale) con minori (44,2%) - operando nei quartieri dove i nuclei rifugiati hanno trovato ospitalità da parenti, presso famiglie italiane e nelle strutture d'accoglienza. In questi ultimi mesi, si è inoltre cercato di lenire i traumi di chi ha vissuto un'esperienza drammatica, offrendo supporto psicologico (106 colloqui) e favorendo l'integrazione attraverso sostegni economici diretti per l'acquisto di beni primari, materiale scolastico, assistenza domiciliare e sanitaria (1.689 azioni di sostegno).