Sesto San Giovanni, sfratto rinviato per le famiglie del Puccini

Chi vive nel residence ha ottenuto lo stop dello sgombero in attesa dell’assegnazione degli alloggi pubblici

Picchetti per "salvare" le famiglie del Residence Puccini

Picchetti per "salvare" le famiglie del Residence Puccini

Sesto San Giovanni, 6 febbraio 2022 -  Ci sono voluti mesi di incontri, lettere, picchetti, ma le sette famiglie del Residence Puccini hanno ottenuto il rinvio dello sfratto fino all’11 marzo. Un risultato importante, perché per quella data qualche soluzione abitativa dovrebbe arrivare. Comune e Aler hanno infatti pubblicato un bando e hanno annunciato che altri alloggi saranno disponibili per accogliere chi è in difficoltà. Nei mesi scorsi, l’ufficiale giudiziario era arrivato in viale Gramsci: in quell’occasione la mobilitazione e l’avvocato Gianluigi Montalto erano riusciti a "strappare" una prima sospensione. Ora la seconda, più lunga, valida per tutti i nuclei, che da anni sono sistemati nel complesso.

"Il picchetto numeroso aveva visto la presenza delle famiglie sfrattate, quelle dei residence, delle sub locazioni, quelle in morosità e in finita locazione, ma anche la presenza dei rappresentanti dei partiti di opposizione e delle associazioni del territorio", ricorda l’Unione Inquilini. La lotta paga e lo ha fatto anche l’altra mattina, quando è stato bloccato lo sfratto di una mamma con una figlia minore. "Senza il picchetto la famiglia sotto sfratto sarebbe in strada, perché l’ufficiale giudiziario aveva l’ordine di eseguire". L’amministrazione, però, rivendica di aver fatto la sua parte. "A seguito di un fitto dialogo tra istituzioni, avevamo inviato la richiesta sfratti di nostra competenza in funzione di una serie di misure rese disponibili tra la fine del 2021 e fine febbraio. Dando quindi modo alle famiglie di poter attivare le misure, se aventi diritto - spiega l’assessore ai Servizi sociali Roberta Pizzochera -. L’altra mattina gli effetti della collaborazione con la Prefettura e il tribunale hanno dato un ottimo risultato".

Per otto famiglie "salve", altre due sono invece per strada. Cinque persone, di cui tre minori, sono state sfrattate il 20 dicembre e sono ospiti da amici, mentre un altro nucleo di tre adulti è fuori casa dal 19 gennaio. "Il padre ha perso il lavoro e ritrovarlo a 50 anni è quasi impossibile. Il reddito di cittadinanza non permette la stipula di un contratto di affitto sul mercato privato – sottolinea il sindacato degli inquilini -. Negli ultimi incontri in Prefettura abbiamo visto che finalmente l’ufficio Casa e il Servizio di Assistenza sociale hanno cominciato a funzionare e speriamo in una soluzione positiva per tutte le famiglie sotto sfratto in questa prima parte dell’anno".

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