
I carabinieri impegnati nei controlli a Cinisello Balsamo
Cinisello Balsamo (Milano) 11 novembre 2020 - È stata l’emergenza Covid, se pure indirettamente, a condurre i carabinieri di Sesto San Giovanni al sequestro di circa 500 chili di carne e 250 chili di pesce, una attività commerciale di Cinisello Balsamo sanzionata per numerose irregolarità igieniche e amministrative. Grazie a un servizio coordinato di controllo del territorio per la pandemia, carabinieri della Compagnia di Sesto, delle Stazioni di Cinisello Balsamo e Cusano Milanino, coadiuvati dal personale del Nas di Milano e del Nucleo Operativo Gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro, hanno sospeso l’attività di un grande negozio di alimentari, in seguito alla scoperta di numerose irregolarità.
Il servizio è stato compiuto nel tardo pomeriggio e nella serata di martedì 10 novembre, quando i militari del Nord Milano, guidati dal maggiore Saverio Sica, hanno battuto a tappeto numerose attività commerciali di Cinisello Balsamo. Si sono soffermati su questa rivendita, solitamente presa d’assalto da numerosi clienti per i prezzi concorrenziali. Tra banchi di frutta, verdura e prodotti alimentari di vario genere, il negozio gestito da italiani vendeva anche carne e pesce fresco.
La prima irregolarità scoperta è che tra i sette lavoratori, due erano in nero; altri due erano stranieri, completamente irregolari sul territorio italiano. Ciò che preoccupa di più è il fatto che i militari del Nas hanno riscontrato condizioni igienico sanitarie precarie e soprattutto la mancata rintracciabilità degli alimenti proposti al pubblico. Ciò ha comportato l’immediato sequestro amministrativo 500 chili di carne bovina e suina, nonché 250 chili di prodotti ittici. Merce che ora si trova nei frigoriferi dei Nas per essere sottoposta ad analisi per verificare che non vi siano elementi di pericolosità per la salute. Per finire, i gestori non avrebbero mai comunicato alle autorità locali l’inizio attività; se ciò fosse confermato si tratterebbe di fatto di un negozio abusivo. Il titolare, un siciliano della provincia di Agrigento, di 46 anni, con precedenti specifici per sfruttamento del lavoro irregolare, è stato denunciato a piede libero. L’attività è stata sanzionata per oltre 11mila euro. Due marocchini, di 28 anni, sono stati denunciati per clandestinità.