"Sembrava un incidente domestico Morte orribile, lo devono prendere"

Lo sgomento del quartiere dove abitava Fernanda Cocchi, uccisa a 90 anni con un colpo di ferro da stiro

Migration

"Una morte orribile. All’inizio pensavamo che la signora fosse morta a causa dell’incendio, che un pentolino avesse magari preso fuoco: sarebbe stato verosimile, dato che era anziana e non ci vedeva quasi più. Ma apprendere che è stata uccisa con un colpo di ferro da stiro ci ha lasciati senza parole. Come si fa a infierire con una violenza così brutale su una donna anziana e invalida?".

Così Giancarlo Valsecchi, presidente dell’associazione dei commercianti AscoPonteSeveso e titolare dello storico negozio di Foto Ottica, commenta la morte di Fernanda Cocchi, uccisa venerdì pomeriggio, probabilmente dopo un tentativo di rapina finito male, nel suo appartamento al primo piano al civico 26 di via Ponte Seveso, a due passi dalla stazione Centrale. Ora il killer pare avere le ore contate: le telecamere di sorveglianza del condominio hanno ripreso un uomo incappucciato, col volto coperto e le mani in tasca, uscito dal palazzo poco prima delle 15.15, un orario compatibile con quello dell’omicidio. Gli investigatori della Omicidi della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Marco Calì e dal vice Alessandro Carmeli, sono riusciti a individuare la sagoma.

"Speriamo si arrivi presto a individuare il responsabile - continua Valsecchi -. Io conoscevo la signora Fernanda da anni, di vista. Sono nato in questa zona e lei ci abitava da decenni. Tutti la vedevamo camminare con il suo carrellino di stoffa, mentre andava a fare la spesa o in farmacia", oppure nel negozio di parrucchiere vicino casa. Nubile, sarta in pensione, la novantenne teneva molto al suo aspetto fisico e tingeva i capelli regolarmente, "prediligeva il color castano - dice chi la conosceva - ma amava anche sperimentare colori diversi". E "faceva tenerezza: non ci vedeva quasi più, eppure cercava il colore".

Già venerdì era stata descritta come "una donna decisa, con un bel caratterino. Aveva paura di prendere l’ascensore e, nonostante i suoi problemi fisici, saliva e scendeva a piedi i gradini che la separavano dall’uscio di casa al portone. Chi la incrociava si offriva di aiutarla e lei borbottava sempre: avrebbe voluto fare tutto da sola. Non voleva disturbare, era un tipo riservato".

Fino a qualche anno fa abitava al civico 31 insieme alla sorella gemella. Poi si era trasferita di fronte, in un trilocale. E aveva un unico nipote, figlio della sorella, che era in un’altra zona della città al momento del delitto.

L’intervento dei vigili del fuoco risale alle 15.30 di venerdì, quando diversi cittadini hanno segnalato un incendio in corso. "Usciva il fumo dalla finestra del primo piano, a casa della signora Cocchi", ha raccontato Enzo, il barbiere, che ha l’attività proprio al civico 26 e che non appena si è accorto del rogo è salito a controllare. E’ stato subito investito dal fumo e ha desistito. Il corpo della signora Cocchi era a terra, con l’evidente ferita alla testa.

Nicola Palma

Marianna Vazzana

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro