Vi ricordate Ivan Bogdanov che seduto a cavalcioni sulla ringhiera di Marassi, passamontagna sul volto e doppio dito medio in mondovisione, guida la guerriglia dei tifosi serbi e costringe a sospendere la sfida tra Italia e Serbia valida per le qualificazioni agli Europei 2012?
E chi si dimentica di Jenny ‘a carogna, ex capo ultrà del Napoli che qualche anno dopo in un Napoli-Fiorentina trattò con le forze dell’ordine dopo la la morte del tifoso azzurro Ciro Esposito?
Roba da Istituto Luce, dimenticatela. I visi truci e i corpi pluritatuati sono ormai stereotipi legati al passato. Oggi gli ultrà violenti sono pensionati che alla domenica vanno alla partita di calcio del nipote e schiaffeggiano un avversario. Proprio come è accaduto a Pianengo, nel Cremonese, al termine di una partita tra Pulcini.
Da una parte un bimbetto di 10 anni – ripeto: dieci – e dall’altra un’arzilla 71enne che si è beccata un Daspo insieme ad altri cinque adulti. La mia di nonna lo stadio non sapeva nemmeno cosa fosse e gli scappellotti li dava a me quando me li meritavo. Se oggi invece le nonne fanno le ultrà, allora davvero possiamo aspettarci di tutto.