ANDREA GIANNI
Cronaca

Milano, arrivano gli Scuter in sharing. Come sono e perché dovrebbero fare meglio di chi ha fallito

Una startup romana punta a occupare gli spazi lasciati liberi dall’addio di altre società. La produzione è in Abruzzo, si parte con una flotta di 200 mezzi

Il modello che sbarcherà a Milano in luglio

Il modello che sbarcherà a Milano in luglio

Milano, 20 maggio 2024 – I veicoli sono prodotti in un sito ex indotto Honda a Casoli, in Abruzzo, e da luglio circoleranno sulle strade di Milano. Un nuovo operatore, la startup romana Scuter, si prepara al debutto nella galassia della mobilità sharing sotto la Madonnina, con una tranche iniziale di 200 ciclomotori elettrici con tre ruote e un tetto che protegge dalla pioggia e consente di circolare senza casco.

Un investimento accelerato anche dall’apertura di fette di mercato dopo il ritiro della società francese di scooter elettrici a noleggio CityScoot (fallita e di recente acquisita dalla rivale Cooltra per 400mila euro) e la decisione di un altro operatore, il colosso spagnolo dell’energia Acciona, di sospendere il servizio in Italia. Disimpegno che, quindi, apre spazi per test commerciali di altre realtà emergenti.

"Abbiamo scelto Milano perché è la città che in Italia ha di gran lunga la maggior propensione alla mobilità sharing – spiega Gianmarco Carnovale, fondatore di Scuter – partendo con un test che sarà un trampolino di lancio verso altre metropoli europee. Abbiamo l’obiettivo di essere presenti in 100 città, anche attraverso il franchising. Quello che ha reso poco sostenibile il business per altre società sono i costi di manutenzione, che in alcuni casi incidono sul 45% dei ricavi. Noi contiamo di abbatterli con veicoli resistenti che uniscono le caratteristiche di bici, ciclomotori e macchinette elettriche, pensati esclusivamente per la sharing mobility e non adattati al servizio".

Veicoli made in Italy, frutto di un percorso di ricerca e sviluppo durato anni e sostenuto da un investimento di circa 4 milioni di euro con tre soci - Luca Ruggeri, Gabriele Carbucicchio e Carmine di Nuzzo - provenienti dal mondo dell’automotive e delle nuove tecnologie. Sono realizzati da terzisti nella zona industriale di Casoli, storico distretto della moto in provincia di Chieti. L’obiettivo è quello di portarli sulle strade di Milano entro luglio, senza stalli fissi, prenotabili attraverso un’app con costi che variano in base ai minuti di utilizzo. "Puntiamo su un futuro in cui la mobilità sharing sostituirà completamente l’auto o la moto di proprietà – conclude Carnovale – ma nel presente manca ancora una legge nazionale sullo sharing".