Scuole milanesi in fermento, occupati anche Cardano e Gentileschi

Ventunesima protesta dall’inizio dell’anno. Gli studenti: noi contro la guerra, restiamo fino a domani

Occupazione al Cardano e al Gentileschi

Occupazione al Cardano e al Gentileschi

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Mattinata movimentata all’Istituto Cardano e al Gentileschi: dopo l’assemblea circa 250 studenti hanno occupato la scuola. "I nostri sono motivi validi – assicura Patrick De Rosa, dal Cardano –. Noi siamo contro la guerra, non vogliamo che lo Stato spenda i soldi nelle armi mentre le scuole non sono in regola. In Italia non si può andare avanti così: si investono soldi nelle armi e non nell’istruzione". Dopo l’Einstein lunedì, quella del Cardano e del Gentileschi a oggi è la ventunesima occupazione a Milano dall’inizio dell’anno.

Gli occupanti sostengono il bisogno di un radicale cambiamento nel sistema scolastico ma non solo: ciò che ha mosso i ragazzi è anche il desiderio della "fine della guerra". "Il massimo risultato del sistema capitalista e neoliberista nel quale viviamo è investire nella guerra e nelle armi, ovvero nella morte e nella devastazione, pur di fare profitto, invece che investire nell’istruzione e nella cultura", denuncia sulla sua pagina Instagram il Coordinamento dei collettivi studenteschi. L’occupazione, che nelle intenzioni si protrarrà fino a giovedì, continuerà con una serie di incontri e di lezioni organizzati dagli studenti, che esprimono stanchezza per le restrizioni e per l’incuria della scuola negli ultimi due anni di Covid-19.

"Il Cardano e il Gentileschi, con i loro oltre 3.000 studenti, hanno un potenziale sociale e politico enorme all’interno del panorama milanese. Tuttavia, negli ultimi anni, il tessuto sociale della nostra scuola, già a malapena esistente, è stato lacerato dalla pandemia: studentesse e studenti confinati nelle proprie classi, collettivi studenteschi avvizziti a causa dell’impossibilità di incontrarsi, abbandono scolastico alle stelle".

La protesta , alla quale hanno partecipato anche il collettivo A. Gentileschi, i ragazzi del centro sociale Cantiere e il collettivo del Cardano, si concluderà con la partecipazione degli studenti alla manifestazione dei Fridays for future prevista per venerdì. Tra le richieste degli studenti figura quella di "assemblee di istituto più frequenti", "la concessione di spazi da parte della scuola per lo svolgimento di queste attività", "nuovi testi con più autrici donne e contributi femministi", e "un orario scolastico che permetta lo studio pomeridiano". "Vogliamo che venga riconosciuta il disimpegno del Governo – concludono –. Con l’introduzione dell’educazione civica ha finalmente riconosciuto che la scuola dovrebbe essere una finestra sulla vita, scaricando però a costo zero l’impegno di inventarsi una nuova materia, con tanto di voti, sui docenti".

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