LUCA SALVI
Cronaca

Festa alla scuola di Teocoli: la Passerini compie cento anni

La scuola elementare Locchi di via Passerini, al quartiere Niguarda, festeggia il secolo con una mostra. Dagli archivi documenti del Ventennio fascista, e le foto degli ex alunni Teo Teocoli e Claudio Bisio

Teo Teocoli, terzo in piedi da sinistra, con la sua classe

Milano, 29 maggio 2016 - Cento anni di storia, lezioni, interrogazioni, note disciplinari e feste di fine anno si possono riavvolgere nelle direttive di un ventennio, quello fascista. Come ha fatto la scuola Locchi di via Passerini, zona Niguarda, in una mostra che ieri gli alunni raccontavano ai visitatori. E si scopre la resistenza sotterranea dei docenti, se il direttore in una circolare chiedeva "di non discutere in tram di politica, perché quel che è giunto a quest’ufficio potrebbe arrivare dove si considera il silenzio dovere di chi è fascista e italiano". E se dal provveditorato giungevano richiami ai prof che non partecipavano ai cortei o ai "corsi estivi di educazione fisica fascista". Notevole reperto la lettera «segretissima» e in triplice busta del ’38: "le scuole dovranno essere imbandierate con la sola bandiera italiana" per la visita di Hitler. Risposta alla fredda accoglienza di Mussolini in Germania.

Poi la chiusura anticipata a maggio ’42, per dotare la scuola di rifugi antiaereo, le regole per lo sfollamento, la funzione religiosa per i martiri di Gorla, il lasciapassare richiesto ai docenti. Tra i documenti, un encomio per Mario Galli che salvò un compagno che stava per essere "travolto dalla carrozza a cavallo della Centrale del latte" o il divieto di far leggere "Pel di carota" di Renard. Quindi la caduta del regime e dei simboli. In una teca anche una pagellina ingiallita del luglio 1945. Si riuscì a finire l’anno scolastico, nel bailamme della Liberazione. E a settembre "nessuno degli insegnanti è nelle condizioni di essere trasferito d’ufficio per il suo atteggiamento politico passato", risponde ai governatori il preside.

Ma cent’anni di storia si possono anche ricordare nelle foto di classe, quella di Teo Teocoli in gilet chiaro, che, insieme a Claudio Bisio, è tra gli alunni diventati famosi di questo avamposto del quartiere nord di Milano. "Prima di costruire il campanile – spiega la maestra Anna Leone, organizzatrice – i cittadini dell’allora comune di Niguarda chiesero la scuola". Prima pietra, gennaio 1916.

E cent’anni, infine, si leggono nei sorrisi di tre generazioni: Franca Rigamonti, nonna e passeriniana dal ’51 al ’56, Micaela Cattaneo, mamma e studentessa dal ’76 all’81, Nicolò Alloisio, figlio, alunno dal 2004 al 2009, con i cuginetti Samuele, ora in prima media, e Cecilia, terza elementare B. La nonna che ricorda "il maestro unico. Ma ci faceva rigare. Scrivevamo con il pennino e inchiostro". La mamma che racconta come "da due anni ci siamo ritrovati e ci incontriamo tra compagni di classe. Molti anche genitori". Il figlio che spiega "i laboratori, pittura, teatro, baseball, le gite. In prima e seconda studiamo informatica. Una scuola sempre attiva, la Passerini". E poi tante altre iniziative fino ai fuochi d’artificio in serata. Per un secolo di lezioni, interrogazioni, note disciplinari e feste. To be continued...