SIMONA BALLATORE
Cronaca

Milano, la resistenza della scuola media Vivaio: "Due azioni legali contro il trasloco"

Troppi ostacoli e un solo ascensore in via D’Annunzio. Ora le famiglie studiano le contromosse

Le famiglie degli alunni contrarie al trasloco: qui un flash mob

Milano - Sarà (di nuovo) battaglia legale. Non si arrendono le famiglie della scuola media di via Vivaio, contrarie al trasloco nell’edificio comunale di via D’Annunzio. Mentre sui tavoli dell’ufficio scolastico procedono i lavori per "accompagnare la scuola nel percorso", si studiano azioni legali davanti al Tar e una causa civile con rito accelerato. Intanto il Consiglio d’Istituto si è incontrato per confrontarsi sull’ultimo incontro tra Comune e scuola in provveditorato e sulle problematiche fatte presenti alla luce delle ultime planimetrie presentate in bozza. "Rimangono le barriere architettoniche all’ingresso di auditorium, palestra e altri ambienti – si legge nel verbale –; non è previsto lo spostamento dei bagni per cui permane il problema della sorveglianza, aggravato dal fatto che sono presenti porte frangifiamme che impediscono ulteriormente la visibilità".

Sotto la lente anche il cortile (nel quale si è concordato che non potranno più entrare le macchine): "Il giardino è in condivisione con la scuola materna ma per ora non è prevista una struttura di separazione ad eccezione di una recinzione", si ricorda in nota mentre si fa notare (e si richiede) "un atto ufficiale in cui venga comunicato il trasferimento della scuola". Nel frattempo M4 - che occupa gli uffici al pian terreno - è in procinto di trasferirsi liberando spazio per le classi in via D’Annunzio. Rimarrà al terzo piano un archivio cartaceo per il 'Comitato 8 ottobre 2001' e si sta lavorando per trovare altra sede al 'Consolato Regionale della Lombardia' della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro.

"I lavori previsti non sono strutturali, sono quasi irrisori e non prevedono in alcun modo i cambiamenti sostanziali promessi in altre sedi – sentenziano dalla Vivaio –. E restano questioni aperte: la mancanza di personale per gestire la sorveglianza, la garanzia da parte de Comune di poter rispettare i tempi previsti per iniziare il prossimo anno scolastico e la presenza di un solo ascensore, una grave mancanza per una scuola che accoglie numerosi alunni con problemi motori. Sarà altamente limitante per le attività a classi aperte che sono un po’ il fulcro del progetto della scuola, a causa del rischio negli spostamenti".

Nonostante questo "continueremo nell’atteggiamento di collaborazione finora dimostrato", ricordano dal Consiglio d’Istituto: "La scuola ha sempre chiesto rispetto per la comunità fragile, tempi per poter affrontare il cambiamento e un tavolo di lavoro idoneo ad un confronto". E le famiglie sono pronte a richiederlo nuovamente. A colpi di carte bollate.