
Cambiano gli orientamenti degli studenti alle superiori
MILANO – Uno studente su due in Lombardia sceglie ancora il liceo, anche se le iscrizioni frenano. Tengono i tecnici mentre a guadagnare terreno, anno dopo anno - un punto percentuale alla volta - sono gli istituti professionali. Analizzando i singoli indirizzi, a rallentare è anche il corso più gettonato - lo scientifico - mentre galoppa il liceo delle Scienze umane che - insieme alla sua opzione Economico-sociale - conquista il 12% degli studenti di terza media. Supera quattro volte il classico, che si ferma al 3%. A poche ore dalla chiusura delle iscrizioni per l’anno scolastico 2025-26, a Milano si apre la partita degli “smistamenti“ delle domande in esubero, che pare di più semplice risoluzione rispetto agli anni passati, anche per il calo demografico che inizia ad avvertirsi con maggiore intensità anche sui banchi delle superiori. Città Metropolitana ha convocato i dirigenti scolastici dei licei scientifici e degli artistici ieri pomeriggio, insieme al provveditorato.
E in effetti qualche domanda da gestire ci sarà: tra gli artistici è il Boccioni a essere sold-out con 28 studenti da dover ricollocare altrove. Nel febbraio del 2022 gli esuberi in questo indirizzo erano oltre 200. Ed era nato - anche forte di questa spinta - il liceo Gastel, a Quarto Oggiaro, che conferma le sue classi e cresce insieme alla futura sede di via Amoretti. Guardando agli scientifici, ci sono cinque scuole con liste d’attesa ma altrettante hanno posti vuoti e sarebbero pure abbastanza vicine tra loro: la partita si chiuderà entro le mura cittadine, senza dover smistare domande dal centro all’hinterland come avvenuto qualche anno fa. Tre scuole, in particolare, si trovano a gestire più domande in eccesso: Volta, in testa, seguito da Virgilio e Vittorio Veneto.
Ben più complicato sarà trovare la quadra per il liceo delle Scienze umane. “Abbiamo avuto un vero boom – conferma Mauro Agostino Donato Zeni, preside del liceo Tenca –: una settantina di esuberi al liceo delle Scienze umane e una quarantina al Les (l’opzione economico-sociale, ndr) e non abbiamo altri spazi per avere aule in più”. Oggi i dirigenti scolastici si siederanno attorno allo stesso tavolo, per capire i margini di manovra. Perché l’indirizzo è in crescita anche al Virgilio, al Russell, al Frisi e all’Agnesi. Ed è uno dei motivi alla base del flop del liceo del Made in Italy, che anche quest’anno non decolla tra le scuole pubbliche milanesi. “Può avere senso nelle realtà che devono innovarsi e che hanno un calo di iscrizioni – prosegue Zeni –, nel nostro caso non possiamo abbandonare una formula che piace alle famiglie e alle quali dovremmo rispondere ampliando l’offerta milanese”.
Si aprirà, sempre, nella giornata di oggi, un tavolo ad hoc anche per l’indirizzo informatico, che quest’anno però registra una leggera flessione dopo un vero e proprio boom.
A registrare un record quest’anno è stato il Capac, il Politecnico del Commercio e del Turismo, ente formativo di riferimento di Confcommercio: 230 i nuovi iscritti, oltre il 50% in più delle iscrizioni registrate a febbraio dello scorso anno e il dato più alto dal 2018 ad oggi. Crescono gli iscritti sia nella sede di viale Murillo (piazzale Lotto) che di via Amoretti, a Quarto Oggiaro. In particolare, gli indirizzi più richiesti sono stati Meccanica auto, Informatica e Ristorazione. “I numeri certificano che a Milano la formazione professionale si conferma una prima scelta per gli adolescenti e le loro famiglie”, sottolinea il presidente Simonpaolo Buongiardino.