
MILANO
"I problemi di sicurezza, precariato e organico sono strutturali nelle scuole milanesi ma in questa situazione di emergenza rischiano di esplodere, a partire dal nuovo anno scolastico". Lo affermano i sindacati della scuola Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda Unams di Milano e provincia che hanno proclamato lo stato di agitazione, a partire dal 13 maggio, con una giornata di assemblee in videoconferenza per nove ore. La mobilitazione arriva dopo la mancata risposta a una lettera che i sindacati avevano inviato, il primo maggio, al prefetto di Milano Renato Saccone, al sindaco Giuseppe Sala e al provveditore Marco Bussetti, in cui denunciavano "la miope politica del Governo, di netta chiusura alle istanze sindacali" che "impedisce di affrontare con misure adeguate l’attuale stato di emergenza".
"Dobbiamo pensare a un organico straordinario e stabile perché stiamo vivendo un tempo straordinario. Se pensiamo di dividere le classi dobbiamo bisogna di raddoppiare non solo il numero dei docenti ma tutto il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. Come? Attraverso una graduatoria per soli titoli con un anno di prova in servizio: è l’unico modo per garantire di avere il primo settembre del personale stabile a scuola" afferma Jessica Merli, segretario generale Flc Cgil Milano. "Finora c’è stata una valanga di precari. Dal primo settembre tutti i docenti e personale Ata dovranno essere al loro posto, inclusi i Dsga facenti funzione, a cui deve essere data la possibilità di accedere al ruolo con un concorso straordinario. Senza di loro sarà un disastro: la scuola non potrà essere avviata" ha aggiunto Carlo Giuffré, segretario generale Uil Scuola Milano.
Per Massimiliano Sambruna, segretario generale Cisl Scuola Milano, "l’emergenza sanitaria deve diventare opportunità per lavorare insieme e risolvere i problemi."
C’è anche il tema dei protocolli di sicurezza per settembre. Valeria Ammenti, coordinatore provinciale della Gilda Unams ha chiesto di "testare, tracciare e trattare per garantire la sicurezza nelle scuole. E di ripristinare i servizi di medicina scolastica nelle scuole che di fatto non ci sono più. È fondamentale per la presenza di assistenti sanitari direttamente sul campo con un’attività insostituibile di prevenzione e educazione sanitaria".
A.L.