Milano, fallita la mediazione ghisa-Comune. Il Sulpm: "Ora basta, scioperiamo"

Nulla di fatto al tentativo di conciliazione in Prefettura: sindacato e amministrazione restano lontani

Vigili urbani milanesi schierati (Archivio)

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Milano - La fumata nera era nell’aria, viste le premesse. Ed è arrivata puntuale. È fallito il tentativo di conciliazione tra il Comune e il Sulpm, andato in scena ieri pomeriggio in Prefettura: il sindacato ha ritenuto non soddisfacenti le risposte della delegazione di Palazzo Marino e "troppo dilatati" i tempi di riapertura del confronto per un Corpo "abbandonato al suo destino". Tradotto: i ghisa vanno verso lo sciopero, anche se bisognerà attendere almeno dieci giorni per conoscere la data scelta per la mobilitazione.

"Il tempo delle chiacchiere è finito – taglia corto il segretario Daniele Vincini –. Abbiamo atteso per un anno, ma non è arrivato alcun segnale di attenzione: ora basta". Al tavolo di corso Monforte, i delegati della sigla più rappresentativa tra gli agenti di piazza Beccaria hanno snocciolato i soliti problemi irrisolti: dai 400 ex sovrintendenti "degradati" per via di una modifica a un regolamento regionale ai 73 che si sono visti tagliare lo stipendio "nonostante un accordo a salario invariato", fino alla strumentazione non adeguata (uniformi, bombolette spray, cassette di sicurezza, personal computer obsoleti). Alla fine, il Sulpm ha chiesto "l’indicazione da parte dell’amministrazione di una data specifica per l’inizio di tavoli tecnici" dedicati esclusivamente ai ghisa e sganciati "dalle decisioni degli uffici comunali di via Bergognone, anche in ragione delle peculiarità dell’attività svolta".

I dirigenti di Palazzo Marino hanno replicato punto su punto. Partendo da una premessa: il sindaco Giuseppe Sala si è impegnato in un piano di rafforzamento che porterà il numero di operatori a quota 3.350 nel 2025, con un incremento di 538 unità in organico. Detto altrimenti: "L’attenzione alle risorse umane è massima". Sui 400 "degradati", il Comando "sta cercando di trovare una soluzione", dopo che è emersa la necessità di predisporre una delibera di Consiglio (e non più una delibera di Giunta) per risolvere la questione. Per quanto riguarda il vestiario, la delegazione comunale ha fatto sapere che è stata predisposta una gara-ponte da 200mila euro per gestire l’emergenza, in vista di un bando europeo da 5 milioni di euro "da destinare all’acquisizione di vestiario per i prossimi due anni".

Stesso discorso vale per gli spray al peperoncino: è partito l’acquisto di 500 ricariche. Sul tema del salario accessorio, infine, i dirigenti hanno chiesto di attendere i tempi dell’approvazione del bilancio e del rinnovo delle Rsu (elezioni a inizio aprile). Risposte che non hanno convinto il Sulpm, che ha deciso di confermare lo stato di agitazione, "anche allo scopo di monitorare con attenzione lo svolgersi degli eventi". Lo sciopero si avvicina.

 

 

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