MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Emergenza periferie: "Ostaggi dell’umidità, scarafaggi ovunque"

La denuncia degli inquilini di via Forze Armate 179 e piazza Olivelli

Inquilino di via Forze Armate, mostra gli scarafaggi raccolti a terra

Milano, 5 maggio 2017 - «Qui non vediamo un sindaco dai tempi di Pillitteri». Lo dicevano su queste pagine lo scorso dicembre gli inquilini di via Forze Armate 179 e piazza Olivelli, periferia ovest della città, chiedendo «considerazione da parte delle istituzioni». E ieri quasi non ci credevano quando hanno visto varcare il cancello dal presidente Aler Angelo Sala che ha fatto visita al loro palazzone abitato da 142 famiglie. Un incontro promosso dal sindacato Sunia. «Un bel punto di partenza», dice Giuseppe Daloiso, del comitato inquilini. Seconda tappa, quella di Forze Armate, dopo il tour nella stessa mattina in via Creta 13-23, caseggiato che conta 252 alloggi, a pochi passi. Gli inquilini hanno sventolato fogli-promemoria con le priorità. In via Creta, precedenza agli interventi sulle canne fumarie: «Da oltre dieci anni – spiega Domenica Del Moro, rappresentante del comitato inquilini – aspettiamo quelle esterne, per gli scaldabagni». «La situazione più critica è al civico 23 – rincara la dose Ada Carabelli – ma tutte sono da sistemare». Altra questione riguarda la sicurezza: essendo il caseggiato aperto, senza recinzioni, «qui entra chi vuole». Segnalati anche diversi alloggi occupati abusivamente. In lista pure lo sgombero delle masserizie dalla cantina, «massima urgenza per il civico 21: gli operatori non possono accedere al locale contatori e le luci restano accese tutto il giorno da oltre due mesi». Poi si chiede la sostituzione delle panchine rotte in giardino e di rimpiazzare le piante morte.

In via Forze Armate la situazione è tale e quale a quella descritta a dicembre sul Giorno. I cittadini vanno a ruota libera: «Il «cappotto» in polistirolo realizzato 30 anni fa ormai non è più sufficiente a isolare gli ambienti, l’umidità penetra nelle case. E pure gli insetti». Il signor Bruno Villa mostra su una paletta «solo» quelli raccolti in mattinata, una ventina. Poi si aspetta da anni «un gabbiotto per l’immondizia, manutenzione regolare in giardino, più sicurezza». Ma anche «sostituzione delle porte d’ingresso e degli infissi e imbiancatura delle scale». Stefano Chiappelli, segretario generale Sunia Milano, propone un secondo incontro con Aler «in cui si definisca un cronoprogramma». E rilancia un’idea: «Destinare l’1% del bilancio della Regione, 2-300 milioni all’anno, alle case popolari». Quello dei fondi è un tasto dolente. «Ogni anno – ha sottolineato il presidente Sala – Aler paga 35 milioni di tasse, 14 solo di Imu». Ma per alcuni interventi attesi c’è già un progetto e dei fondi stanziati: ad esempio, per le canne fumarie di via Creta.