
Luca Salsi, nel cast del MacBeth alla Scala
Uno spettacolo per salvare Villa Sant’Agata, chiusa da ottobre e messa all’asta dal Tribunale per un contrasto tra gli eredi del compositore di Busseto. La Scala contribuirà alla causa con l’incasso dell’anteprima di Macbeth del 15 giugno, che verrà interamente devoluto a "Viva Verdi", l’iniziativa lanciata dal Ministero della Cultura per salvaguardare la residenza-museo nella frazione di Villanova sull’Arda, in provincia di Piacenza. I biglietti saranno in vendita da oggi, on line dalle 10 e in biglietteria da mezzogiorno.
Gli spettatori assisteranno alla ripresa dello spettacolo che ha aperto con dodici minuti di applausi la stagione 2021-22 del Piermarini, segnando un primo passo importante verso la normalità dopo le chiusure causa pandemia. La regìa, ambientata in un futuro inquietante, è firmata da Davide Livermore e si muove negli spazi monumentali e ricchi di riferimenti portaluppiani disegnati da Gio Forma, con i costumi di Gianluca Falaschi. Sul podio Giampaolo Bisanti, direttore milanese al suo secondo titolo scaligero dopo il successo di Adriana Lacouvreur. Come il 7 dicembre di due anni fa, il protagonista maschile sarà il baritono Luca Salsi, mentre i panni di Lady Macbeth saranno vestiti da Ekaterina Semenchuck, anche lei interprete di alcune recite a fine 2021. Completeranno il cast dei ruoli principali Jongmin Park come Banco e Fabio Sartori come Macduff.
Il cartellone di «Viva Verdi» include quattordici iniziative: quella della Scala chiuderà un programma aperto il 10 febbraio dalla Generale di Aida all’Arena di Verona. Giuseppe Verdi acquistò la tenuta di Sant’Agata, su suggerimento di Antonio Barezzi, per renderla la nuova dimora dei genitori. Nel 1851, prima della fine dei lavori di ristrutturazione, la madre Luigia Uttini morì. Quindi Verdi si trasferì a Sant’Agata insieme a Giuseppina Strepponi, mentre il padre occupò la casa di Busseto. Il compositore rese quella villa sempre più sua, eseguendo gli schizzi del progetto di ampliamento e dando indicazioni dettagliate per la scelta dei materiali da utilizzare.
"In questo luogo – si legge sul sito – il più celebre compositore italiano visse e scrisse la sua musica, godendo di un isolamento necessario al suo genio creativo e al suo carattere, schivo e riservato. L’originaria casa padronale di campagna divenne così in pochi anni la residenza dove i canoni estetici del tempo trovavano una perfetta realizzazione che, ancora adesso, il visitatore più attento può comprendere e ammirare". O meglio, poteva comprendere e ammirare.
Sì, perché dal 30 ottobre 2022 la villa non è più visitabile per gli strascichi di un contenzioso legale. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’eredità di Alberto Carrara Verdi, scomparso nel 2001, deve essere divisa tra i figli in parti uguali (Maria Mercedes, Ludovica, Angiolo ed Emanuela, quest’ultima deceduta nel 2020): poiché nessuno è in grado di rilevare le quote dell’altro, Villa Verdi è stata destinata alla vendita. Così il mondo della cultura si è mobilitato in massa in sua difesa. L’ultima legge di bilancio ha stanziato 20 milioni di euro per salvarla.