Scala, la vittoria dei magazzinieri "Contratti stabili e stipendi pagati"

Raggiunto un accordo dopo il braccio di ferro con i sindacati, li riassorbirà la società subentrante. Resta aperta la partita sull’appalto Rai: non ci hanno ancora comunicato nulla, violate le regole

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di Andrea Gianni

Fumata bianca per i magazzinieri della Scala, senza stipendio da oltre due mesi dopo che la società Roger Logistics titolare dell’appalto, sotto pignoramento, ha smesso di pagarli. Dopo un lungo braccio di ferro con i sindacati - che hanno rispedito al mittente la proposta della società subentrante Cooper Pul di assorbirli con contratti a chiamata e un ribasso di ore (e quindi di stipendi) - ieri si è arrivati a un punto d’incontro. Verranno riassorbiti infatti dalla Cooper Pul con contratti a tempo indeterminato a 40 ore settimanali. Gli stipendi di agosto sono stati bonificati ieri, mentre quelli di agosto secondo l’accordo raggiunto saranno versati entro il 20 ottobre. Ancora nulla di fatto invece per i 25 lavoratori Rai, anche loro assunti dalla Roger Logistics e in questo caso senza stipendio addirittura da maggio: il sindacato a due giorni dal cambio di appalto non ha ancora la comunicazione della nuova ditta subentrante, che per legge deve essere comunicata 15 giorni prima ai sindacati.

"Il nostro lavoro ha portato a una grande vittoria del sindacato – sottolinea il coordinatore per la Lombardia della Uil Trasporti multiservizi Davide Margarita – ma soprattutto a una grande vittoria per i lavoratori. L’alternativa era un contratto a chiamata per tutti, ma attraverso la nostra lunga trattativa che ha incontrato alla fine la volontà dell’azienda, siamo riusciti a ottenere l’assunzione con un contratto a tempo indeterminato a 40 ore settimanali. Soprattutto nessuno verrà spostato. I tempi determinati saranno portati alla scadenza iniziale e a quel punto verrà valutato con noi l’eventuale rinnovo o l’assunzione a tempo indeterminato". Adesso resta da giocare la partita sull’appalto Rai. "Come abbiamo fatto con la Scala, continueremo la nostra lotta con la Rai – sottolinea Margarita –. Non ci fermiamo perché pensiamo al bene di 25 lavoratori che lavorano lì da vent’anni".

La vicenda si incrocia con l’inchiesta della Procura di Milano che nel novembre 2019 aveva scoperchiato un giro di tangenti all’ortomercato. Inchiesta a carico dell’ex dg Sogemi Stefano Zani (arrestato e poi rimesso in libertà nel 2020) e dei presunti corruttori, l’imprenditore Giorgio Gnoli e un suo dipendente. L’indagine travolse la Ageas Impresa Consortile Lombarda srl, una delle società che si occupavano di facchinaggio nell’ortomercato, amministrata da Gnoli. La Ageas, come ha ricostruito la Uil Trasporti, ha la stessa partita Iva della Roger Logistics, che negli anni successivi ha lavorato per istituzioni come la tv pubblica e il “tempio della lirica“. Roger avrebbe riassorbito i lavoratori di Ageas dopo l’inchiesta, subentrando quindi anche negli appalti. Ageas di fatto ha "cambiato nome ma non partita Iva", continuando a operare. A sua volta Roger Logistics è finita in cattive acque. Travolta dai debiti, ha smesso di pagare fornitori e dipendenti.

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