Scala, caso Filarmonica Palcoscenico in sciopero

Turni extra, i tecnici della Cgil: "Ci fermiamo il 30". Anche la Cub allo scontro

Il caso Filarmonica è definitivamente deflagrato. Ieri due assemblee in rapida successione dei tecnici di palcoscenico di Cub e Cgil hanno decretato altrettante mobilitazioni parallele, diverse sì nei modi e nei tempi ma non nella sostanza: macchinisti, meccanici, elettricisti e addetti alla manutenzione hanno ribadito il loro "no" alla decisione di eliminare i turni extra (e i relativi compensi) per l’allestimento degli spettacoli dell’ensemble alla Scala e di far rientrare quelle mansioni nel normale orario di lavoro, a valle di una lunga trattativa naufragata per il mancato accordo sulla parte economica. Prima è toccato al sindacato di base, che, al termine del dibattito tra i lavoratori andato in scena nel primo pomeriggio, ha inviato una comunicazione alla sovrintendenza e ai vertici dell’associazione che riunisce tutti i musicisti del Piermarini per far sapere che "si attuerà in tutte le manifestazioni della stagione Filarmonica (dieci concerti a cominciare da lunedì 23, ndr) un’astensione dal lavoro con un blocco totale dell’intera giornata". E ancora: "Si richiede la riapertura della trattativa con una delegazione dei tecnici decisa democraticamente dall’assemblea".

Poco dopo, è stata la volta degli iscritti alla Cgil, che si sono confrontati a lungo con i loro delegati: tutti i reparti "interessati all’allestimento dei concerti della Filarmonica – si legge nel comunicato inviato in serata alla dirigenza – hanno convenuto che tale attività sia mantenuta fuori dalla normale programmazione". Di più: "L’assemblea contesta la decisione della direzione del teatro di far rientrare in orario Scala l’attività dei 10 concerti annui della Filarmonica. Tale attività verrebbe svolta nelle giornate di domenica e lunedì, destinate al riposo settimanale delle maestranze". Conclusione in tre punti. Nel primo, si chiede alla direzione di via Filodrammatici di "fare in modo che l’attività rimanga fuori orario, favorendo l’accordo tra le parti". Nel secondo e nel terzo, si comunicano l’apertura dello stato di agitazione di tutti i reparti coinvolti (con sospensione delle prestazioni supplementari e straordinarie) e la proclamazione di uno sciopero per l’intera prestazione del 30 gennaio 2023 (per l’evento del 23 non c’erano i termini tecnici che impongono un preavviso di almeno sei giorni lavorativi), in concomitanza con il secondo spettacolo della stagione diretto dal maestro Riccardo Chailly.

Insomma, al momento è muro contro muro. Al di là dello scontro aperto, però, l’auspicio dei lavoratori è che si riesca a trovare una soluzione che faccia rientrare le agitazioni. Partendo da un punto fermo: i tecnici di palcoscenico vogliono che tutto torni come prima, cioè che il lavoro fatto per mettere in scena i concerti della Filarmonica sia svolto fuori dall’orario di lavoro, com’è sempre stato. D’altro canto, però, non si può non ricordare il motivo che ha portato alla decisione di "internalizzare" tutto: la fumata nera sul quantum, con richieste dei tecnici ritenute troppo esose dalla controparte e ormai insostenibili dal punto di vista economico.

Nicola Palma

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