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"Sbagliato mettere sullo stesso piano pub e bar"

Matteo Arienti, titolare del “Pick ‘n roll” di via Mola: loro fino alle 18 possono lavorare, noi invece no..

"Chiusura alle 18 per qualcuno significa perdere due ore, per altri fermare tutto o quasi". Tutti in crisi, tutti in difficoltà; ma non tutti sulla stessa barca. A sollevare alcuni distinguo all’interno del fronte dei ristoratori è Matteo Arienti, titolare del “Pick ‘n roll pub” di via Mola, zona Certosa.

"Accomunare bar e pub nel calcolo degli aiuti economici è sbagliato – dice – il mio locale era già molto penalizzato con la chiusura alle 23, considerando che circa il 40% dell’incasso arriva dopo le 22, figuriamoci ora che può contare solo su un paio d’ore in pausa pranzo e sull’asporto. Capisco che anche i bar siano in difficoltà, tra smart working e crollo del turismo, ma durante il giorno comunque lavorano, mentre con il nuovo Dpcm i pub come il mio sono proprio fermi".

Una disparità che per Arienti dovrebbe tradursi in un diverso trattamento al momento di erogare gli aiuti economici. "Trovo sbagliato un sistema che metta tutti sullo stesso piano, bisognerebbe andare a vedere i cali di fatturato rispetto all’anno precedente e in base a quello stabilire l’entità dei rimborsi. Un discorso che non riguarda solo la tipologia di locale ma anche la sua posizione, perché credo proprio che questa pandemia abbia penalizzato i bar del centro più di quelli in periferia".

Un meccanismo tuttavia molto difficile da applicare, a fronte delle decine di migliaia di richieste di rimborso in arrivo. "Mi rendo conto della necessità di trovare un criterio uniforme e dell’esigenza di avere i soldi in fretta, perché a partire dall’affitto i costi fissi da sostenere non mancano, ma penso sia meglio aspettare un po’ di tempo per studiare una soluzione più efficace piuttosto che questo rapido rimborso a pioggia per accontentare tutti".

Michele Mezzanzanica